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La sindaca di Genova tra presente e futuro, dal forno elettrico allo skymetro passando per i rapporti interni a una maggioranza allargata ed eterogenea
8 minuti e 33 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

Silvia Salis nel segno della cifra tonda. A dieci giorni dal suo 40esimo compleanno, la sindaca di Genova soffia anche le prime cento candeline da quando si è insediata a palazzo Tursi. Sono passati 100 giorni esatti dall’avvio ufficiale della giunta targata Salis: l’ex atleta ed ex vicepresidente vicario del Coni si impone su Pietro Piciocchi e con il 51,5% dei voti stacca il pass - al primo turno - per via Garibaldi.

Il pragmatismo è la cifra della neo sindaca

Dopo otto anni, un centrosinistra che si era leccato le ferite fino a qualche mese prima con la sconfitta di Andrea Orlando in Regione, torna ad amministrare Genova. Genova “la rossa”, che con una coalizione allargata, il cosiddetto campo larghissimo, sceglie l’outsider, una civica di nome e di fatto, per mettere tutti d’accordo. La nuova sindaca fa capire da subito quale sarà il leit motiv del suo mandato: la parola chiave è pragmatismo, nelle scelte e nella gestione di un’alleanza molto eterogenea. Il tempo come fattore amico: in due settimane (come preannunciato il 26 maggio durante la prima intervista da vincitrice a Primocanale ndr) forma la giunta, con una squadra in maggioranza rosa, con sei assessori donna su dieci. Ad affiancarla nelle scelte, un passo indietro, Alessandro Terrile, esponente di spicco del Partito Democratico, vicesindaco e assessore al Bilancio. Nel primo consiglio comunale, con tutti i fari puntati addosso, la martellista genovese lancia un messaggio chiaro, a maggioranza e opposizione: "Sono qui per costruire, non per dividere".

Il "no" allo skymetro e le nuove soluzioni

Nel frattempo il 12 giugno, a pochi giorni dall'insediamento, scoppia la bomba skymetro, già protagonista indiscussa della campagna elettorale. Salis annuncia che chiederà al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una proroga sui tempi come già attuato in passato dal predecessore Piciocchi. Ma il viceministro Edoardo Rixi boccia la possibilità. Ne consegue un botta e risposta a distanza che viene siglato prima da un annuncio social della stessa Salis che conferma che l’opera non si farà, e successivamente dall’incontro con il ministro Salvini durante il quale si trova un accordo finale: il Comune non deve restituire i 19 milioni di euro anticipati ma i 400 milioni del Pnrr tornano a Roma. Nel frattempo Salis lancia la novità: il Comune nel 2026 parteciperà a un nuovo bando per la mobilità in Val Bisagno, e a Terrazza Incontra la sindaca preannuncia che è stato dato mandato al Politecnico di Milano di avviare uno studio ad hoc per gestire al meglio il trasporto pubblico nella zona dove sarebbe dovuto sorgere lo skymetro.

Le prime mosse del campo progressista

Tra i primi atti, progressisti, della giunta Salis, non privo di polemiche da parte del centrodestra, il riconoscimento ufficiale di figli nati da coppie di donne. La sindaca registra così, nel capoluogo ligure, la sentenza della Corte Costituzionale che sancisce il diritto alla doppia maternità. Con l’inizio di luglio invece, scoppia la prima emergenza: Silvia Salis è chiamata a gestire lo sciopero dei lavoratori del Carlo Felice, a rischio c’è la prima dei Balletti di Nervi. Uno sciopero praticamente senza preavviso: una lotta contro il tempo che si conclude con un vertice in Comune che ha scongiurato le braccia incrociate del personale addetto. Può andare in scena la prima dell’Opera di Parigi, ma non sono mancate le polemiche per le modalità di gestione dei sindacati e la sindaca non le manda a dire: "Non si preannuncia uno sciopero poche ore prima di andare in scena, senza darci il tempo di confrontarci". Al centro del dibattito pubblico non mancano mai le infrastrutture. Durante il nostro format Terrazza Incontra la sindaca torna a parlare di Sopraelevata dopo aver già affrontato il tema prima del voto: secondo Salis una decisione potrà essere presa solo dopo la conclusione dei lavori del tunnel subportuale. Insomma, la Aldo Moro è valore aggiunto della città e in futuro può essere pensata anche con altri scopi.

Imu e Amt, le sfide di Silvia Salis 

A metà luglio la giunta progressista vara una misura che fa discutere: aumenta l'Imu per i possessori di seconde case, si tratta di circa 27 mila genovesi coinvolti, per un totale di rientro nelle casse del Comune di 5 milioni di euro da reinvestire nei servizi sociali. Nello stesso periodo, torna d'attualità un grande tema della campagna elettorale: il futuro dello stadio Luigi Ferraris. La sindaca il 15 luglio annuncia che è stato trovato un accordo con le società per mantenerlo pubblico. "Lo stadio non cambierà nome" spiegava Salis. Pochi giorni dopo, il 18 luglio, la prima cittadina incontra Genoa, Sampdoria e Uefa: l'obiettivo è quello di avere uno stadio moderno e funzionante 7 giorni su 7, pronto per correre per Euro 2032. Nel frattempo, quello che sembrava un sassolino, diventa un macigno in uno stagno, Salis e Terrile devono gestire l’emergenza Amt, quando i vertici decidono di rimettere il mandato. Si apre così la crisi aziendale, Tursi denuncia un buco di bilancio: da qui al 2026 servono 86 milioni di euro. Tra i fondi del ministero dell’Ambiente anticipati da Regione Liguria e le nuove nomine, la sindaca chiude in parte la partita, ma non senza scorie: a rischio il numero di corse dei bus ma la promessa di mantenere le misure di gratuità varate in precedenza. A fine luglio si accende anche la discussione attorno all'ipotetico forno elettrico da realizzare nelle aree dell’ex Ilva di Cornigliano. C’è un primo incontro tra Salis e Bucci con il ministro del Made in Italy Adolfo Urso. Si arriva al 2 settembre, con una serie di tavoli di discussione in Prefettura. Genova apre alla possibilità di portare in città il forno elettrico, ma la trattativa è ancora aperta e gli scenari potrebbero cambiare da un momento all’altro.

La politica nazionale guarda a Genova

Non solo amministrazione ma anche politica, quando il leader di Italia Viva Matteo Renzi decide di portare a Genova la sua assemblea annuale. È l’occasione per parlare di successi e di futuro, con il modello Genova trainato da Salis al centro delle prossime elezioni politiche del 2027. La sindaca ringrazia per la stima, ribadisce all’unisono con Renzi che solo uniti si vince ma rimanda al mittente l’ipotesi di poter essere una potenziale candidata premier per il centrosinistra. "Per i prossimi cinque anni sarò la sindaca di Genova e voglio lavorare bene qua" le sue parole a margine dell’assemblea. Nel frattempo a Terrazza Colombo, a ridosso di agosto, per la prima volta il presidente della Regione Marco Bucci e la sindaca Silvia Salis si confrontano pubblicamente per parlare dei più grandi temi che riguardano Genova: dall'ex Ilva allo skymetro, passando per l'aumento dell'Imu e la gestione sanitaria fino ad arrivare all'annoso tema delle infrastrutture. Tra Bucci e Salis le prime prove d'intesa sono proprio a Primocanale. Tra queste, a suggellare una collaborazione proficua, il ruolo che avrà a Genova e in Liguria il termovalorizzatore: la sindaca apre all’ipotesi, in accordo con la Regione, e il presidente accelerare per trovare il sito, con l’intento di chiudere presto la partita.

Un agosto di lavoro e di ricordi

Il periodo ferragostano rallenta i ritmi anche istituzionali ma domenica 10 agosto scoppia il caos traghetti in città, con lunghe code all'imbarco e in autostrada: interviene anche la protezione civile per distribuire acqua e beni di prima necessità a chi è rimasto per ore fermo sotto il sole. Un valore aggiunto come il porto commerciale si trasforma in un incubo, dopo l'appello di Primocanale viene organizzata d'urgenza una riunione di emergenza in Prefettura tra Autorità portuale, Comune e altri enti per gestire la situazione. Tra i temi affrontati anche quello legato ai fumi del porto, già sollevato in campagna elettorale. La nuova giunta targata Salis ha infatti ripristinato l'Osservatorio Ambiente-Salute (fermo da oltre un anno ndr) che tra le sue mansioni avrà quella di monitorare la qualità dell'aria, contribuendo anche a far aumentare il numero di centraline presenti. Come ogni anno, dal 2018, il 14 agosto Genova si ferma per ricordare le 43 vittime del crollo di ponte Morandi. La sindaca presenzia per la prima volta alla cerimonia, il messaggio ai familiari è netto e chiaro: "Come istituzione chiedo scusa per il tempo che state aspettando per avere risposte". Alla fine del mese la macchina comunale si rimette in moto e partono i cosiddetti giri nei Municipi con l'intenzione di mettere mano e rivedere un altro progetto del centrodestra. Si tratta della funivia del Lagaccio che dovrebbe collegare Stazione Marittima a forte Begato. Ne nasce uno scambio di vedute nella maggioranza su come intervenire per evitare di perdere il finanziamento e non incorrere in penali. Si fanno avanti diverse proposte tra le quali anche quella di una mini funivia e la rivalutazione della Cremagliera Principe-Granarolo. È la prima “gatta da pelare” politica per Salis, che però bacchetta la sua maggioranza e detta la linea.

Le prime mosse (anche) politiche di Salis

Nel mentre la sindaca inizia a piazzare i suoi colpi, nominando persone di sua fiducia nelle aziende controllate o in altri ruoli strategici, come per esempio nel Comitato dell'Autorità portuale. Genova indica l'avvocato Simona Coppola, prima donna a entrare nel board dei porti di Genova, Savona e Vado ligure forte dell'esperienza maturata nell’Authority del porto di Taranto. In Amt la presidenza passa all'ex sindaco di Savona Federico Berruti, anche lui fortemente voluto da Salis, e il rosa non manca neanche in questo caso con Ilaria Fadda, Ivana Toso ed Elisabetta Pistis a comporre il nuovo cda, insieme a Enrico Franchini. Nel mentre a Palazzo Ducale cambia la presidenza che parla, nuovamente, al femminile con Sara Armella, avvocata esperta in diritto doganale. Restano nella fondazione, in continuità col recente passato, Francesco Berti Riboli e il presidente uscente Beppe Costa.

Il racconto video di Primocanale

Per i primi cento giorni di Silvia Salis Primocanale ha realizzato una produzione video della durata di 18 minuti che racchiude i momenti principali e le prime decisioni prese dalla nuova sindaca di Genova. La produzione video è stata curata da Edoardo Rossi, i testi e la selezione degli eventi più significativi da Giorgia Fabiocchi e Andrea Popolano. Il racconto è stato ovviamente possibile grazie al lavoro svolto in questi mesi da tutta la redazione di Primocanale, che comprende la parte giornalistica e quella tecnica. Insomma, i primi giorni di Silvia Salis, tra passato e presente con il futuro di Genova tutto da scrivere.

Silvia SalisLa sindaca di Genova Silvia Salis

 

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