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A Tursi il tema dei costi del tunnel subportuale, saliti da 700 milioni a un miliardo e 129 milioni, con l'intenzione da parte di Aspi di dirottare tutte le risorse compensative stabilite dopo la tragedia del Morandi per coprire gli extra costi del tunnel
3 minuti e 24 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Aumentano i costi del tunnel subportuale di Genova: da 700 milioni a oltre un miliardo e 129 milioni, e spariscono parte delle opere compensative previste, tra cui quelle per la messa in sicurezza di ponti e viadotti. A spiegare la situazione in consiglio comunale è stata la sindaca di Genova, Silvia Salis, che ha fatto il punto in risposta a una domanda in aula dalla consigliera del Pd Vittoria Canessa Cerchi, sottoscritta da tutta la maggioranza. Il tunnel rientra nelle opere di compensazione previste da Autostrade per l'Italia in seguito al crollo di ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, che ha causato la morte di 43 persone, con il processo in corso a Genova.

I soldi delle manutenzioni dirottati per coprire gli extra costi del tunnel

La sindaca in aula ha spiegato che a luglio l'amministratore delegato di Aspi, Arrigo Giana, ha parlato di un aumento dei costi del progetto e per questo ha ipotizzato la cancellazione di altre opere compensative previste dagli accordi, con le risorse che verrebbero dirottate tutte per la realizzazione del tunnel. Risorse che sarebbero servite per effettuare lavori di messa in sicurezza di infrastrutture come viadotti, ponti e impalcati, che a Genova sono 620. Gli accordi presi tra Autostrade e gli enti locali dell'epoca avevano stabilito circa un miliardo e 300 milioni di euro di opere compensative, con la conseguente immediata soppressione della gratuità dei pedaggi autostradali nel nodo genovese, iniziata subito dopo la tragedia di ponte Morandi. L'accordo stabilisce anche che se i costi per la realizzazione del tunnel subportuale e del tunnel della Valfontanabuona fossero stati superiori ai 930 milioni di euro previsti inizialmente, le risorse necessarie a coprire l'aumento sarebbero state recuperate attraverso i pedaggi di tutta la rete autostradale nazionale.

La lettera della sindaca Salis ad Autostrade

Il primo agosto la sindaca Salis ha inviato una lettera "molto decisa" ad Autostrade per l'Italia. "I vantaggi attesi dalla realizzazione del tunnel subportuale potrebbero essere annullati dalle criticità derivanti dalla sottovalutazione dello stato manutentivo del sistema infrastrutturale urbano. Ho richiesto immediatamente l’avvio di un tavolo tecnico a cui devono partecipare tutti i soggetti coinvolti. Ne parlerò a Roma anche con il ministro Salvini. Su questo tema Genova non farà un passo indietro, perché credo che abbiamo già pagato abbastanza. È un tema di sicurezza della città che ci coinvolge tutti, maggioranza e opposizione. Ci impegniamo come giunta, una volta ricevuta la risposta da Aspi, a renderci immediatamente disponibili per approfondirla in Consiglio o commissione, insieme a quella che può essere la nostra posizione successiva".

La sindaca ha ricordato come i genovesi, per la realizzazione del tunnel, siano "tornati a dover pagare il pedaggio che non avremmo dovuto pagare fino al 2031 e che, invece, paghiamo dal 2022: pedaggio che, ricordo, costa ogni anno tra i 13 e i 15 milioni di euro. Ora, per giunta, vedremmo ridurre le opere e gli interventi di risarcimento che Aspi si era impegnata a fare".

La nota di Aspi

Poi in risposta alle parole della sindaca Salis in aula rossa è arrivata una nota di Aspi: “In merito alle dichiarazioni circolate oggi riguardo gli impegni di Aspi nei confronti della comunità ligure, l’azienda ci tiene a far sapere che è fortemente impegnata a rispettare gli accordi assunti con gli enti locali. In questo contesto si ricorda che Aspi rimane assolutamente concentrata sul tema della sicurezza”.


Il progetto del tunnel subportuale

Nel progetto il tunnel attraverserà la città dalla Foce fino a San Benigno, dove è previsto l'imbocco a Ovest. Il progetto del tunnel subportuale di Genova ha un tracciato lungo 3,4 chilometri, costituito da due gallerie principali separate, del diametro esterno di scavo di circa 16 metri, una per ogni direzione di marcia, che scorreranno a una profondità massima di 45 metri nell'area di bacino portuale (Leggi qui). Il cantiere è partito dall'area di San Benigno, ma da ottobre sono previsti i lavori nel lato di levante. In questo senso saranno previste modifiche alla circolazione con le demolizioni e gli scavi tra il distributore e la sede dell'Aci.

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