Politica

La decisione è maturata dopo mesi di riflessioni anche con la segretaria dem Schlein che lo voleva a Roma
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di Giorgia Fabiocchi

Come anticipato nelle scorse settimane da Primocanale, Andrea Orlando ha sciolto la riserva e dopo quasi tre mesi ha annunciato che resterà in Liguria. Il candidato del centrosinistra alle Regionali dello scorso ottobre ha deciso di lasciare il Parlamento per proseguire la sua battaglia politica in consiglio regionale. Il consigliere comunale Alberto Pandolfo, primo dei non eletti in Parlamento nel 2022, è pronto a trasferirsi nella capitale e a entrare alla Camera.

Una decisione "pensata"

"Questa settimana mi dimetterò dalla carica di deputato per rimanere in consiglio regionale. Era un po' la prima idea che ho avuto all'indomani delle elezioni, della sconfitta, chiamiamola per nome, e tuttavia in molti mi hanno chiesto di riflettere, di pensare sull'opportunità di rimanere in Parlamento. Molti di loro, a partire dalla segretaria nazionale, mi hanno fatto presente come il mio contributo possa essere importante alla battaglia a livello nazionale. Allora era dovuto un supplemento di riflessione e qualche ragionamento in più, che mi hanno impegnato le scorse settimane. E tuttavia non ho cambiato idea. Credo che sia importante proseguire la battaglia che ho iniziato candidandomi alla guida della regione Liguria. Ritengo che sia importante perché la destra sin dalle prime battute si è confermata, per come l'avevamo descritta in campagna elettorale: arrogante, che non sa fare i conti con i limiti delle esperienze di governo precedenti, che non sa rompere anche con aspetti di opacità di quelle esperienze. È una destra che guarda all'interesse di pochi piuttosto che all'interesse di tutti". Così ha spiegato, attraverso un video pubblicato sui social, il deputato Pd Andrea Orlando.

Dalla campagna elettorale all'opposizione in consiglio

Regionali, una giornata insieme al candidato Orlando con Primocanale in diretta

Per l'ex ministro della Giustizia ha avuto più peso, in una scelta complicata da assumere come questa, l'idea di portare avanti "una battaglia per l'alternativa nazionale che si può costruire anche dal livello territoriale" perché "le istituzioni vengono prima delle ambizioni personali".
"L'opposizione che dobbiamo costruire sarà basata sulle parole d'ordine che abbiamo messo al centro della nostra campagna elettorale. La difesa di una sanità pubblica, assediata da quella privata, e che rischia di essere compromessa da una serie di scelte che sono state compiute fin dalle prime battute, che hanno rotto la catena di comando, che hanno frammentato i centri decisionali e che rischiano di non essere in grado di rispondere alle gravi emergenze che la sanità pubblica ha di fronte oggi - ha aggiunto Andrea Orlando -. Dovremo rimettere al centro della nostra iniziativa una parola d'ordine che considero particolarmente importante: la reindustrializzazione sostenibile della nostra regione, nella quale il livello del lavoro è progressivamente peggiorato, soprattutto per le ragazze e i ragazzi. In molti di loro sono stati costretti ad andarsene. Per questo dobbiamo difendere il turismo, dobbiamo difendere i servizi, il porto, ma un lavoro buono, un lavoro stabile, un lavoro ad alto valore aggiunto, è un lavoro che può nascere soltanto da una ripresa della centralità dell'industria sostenibile nella nostra regione".

I temi sui quali concentrare le proprie forze

L'obiettivo dichiarato di Orlando è quello di portare avanti quanto presentato, punto per punto, durante la campagna elettorale per Regione Liguria. Dall'ambiente alla sanità, passando per l'industria, su cui concentrerà forze e competenze, forte del nuovo ruolo nazionale affidatogli da Elly Schlein, di responsabile nazionale delle politiche industriali del Partito Democratico. "Vogliamo una regione che difende il proprio patrimonio ambientale, che sappia fare i conti con i cambiamenti climatici, che affronti il tema del dissesto non soltanto come un'emergenza - spiega Orlando - ma come un fattore che rischia di compromettere la vivibilità del nostro territorio. Una regione che sappia anche accogliere, integrare e non discriminare, mettendo al centro il tema dei diritti delle ragazze e dei ragazzi e delle donne e degli uomini. Senza difendere la sanità pubblica, senza difendere lo stato sociale, senza cambiare la base produttiva della nostra regione, rischiano di crescere le diseguaglianze che purtroppo già oggi la caratterizzano: sono molti i poveri nella nostra regione, anche se se ne parla troppo poco. E soprattutto senza cambiare la base produttiva, il modello di sviluppo, rischia di accelerare il processo di invecchiamento, di spopolamento, che caratterizza in particolare alcune aree del nostro territorio".

Il federatore "comunale"

E alle porte c'è il primo appuntamento utile, quello di venerdì prossimo, 20 dicembre, per dare il via al dialogo verso le Comunali di Genova. E a fare il federatore sarà proprio Andrea Orlando, che non è rimasto in Liguria solo per affrontare Bucci in consiglio regionale, ma anche per lavorare alle amministrative genovesi, via Crucis per il centrosinistra che non riesce più a vincere. "Venerdì 20 al Teatro Stradanuova a Genova definiremo un percorso che consegni questo patrimonio a chi dovrà intraprendere la sfida per le prossime elezioni comunali a Genova. Abbiamo chiuso la campagna elettorale al Politeama di Genova e poi in tante piazze nella nostra regione. Dobbiamo far tornare a vivere ogni giorno lo spirito di quelle piazze e dovremo anche rafforzare quello spirito - conclude il consigliere regionale Andrea Orlando - allargando il cerchio delle persone che partecipano alla vita pubblica. Avremo il compito di riandare a incontrare le persone con le quali siamo riusciti a parlare soltanto qualche minuto in campagna elettorale e andare ad ascoltare le loro ragioni, i loro bisogni, le loro speranze. Se faremo tutto questo, davvero, le cose potranno cambiare. Il mio impegno e le mie capacità e il mio lavoro saranno a disposizione di questo progetto".

Il benvenuto del Partito Democratico

Soddisfazione per il Partito Democratico, che è pronto ad accogliere l'ex ministro in consiglio regionale. "Da capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria apprendo con grande entusiasmo e riconoscenza la scelta di Andrea Orlando di rimanere in consiglio regionale - commenta il capogruppo del Pd in Regione Armando Sanna -. La sua esperienza a livello nazionale e quella vissuta insieme in campagna elettorale saranno un importante valore aggiunto per il Partito Democratico in regione che, oltre a essere il gruppo più numeroso del consiglio, sarà protagonista del dibattito politico. Faremo una grande opposizione, insieme a tutte le altre forze, per il bene della Liguria e dei liguri. Alberto Pandolfo, che prende il posto di Orlando alla Camera, saprà rappresentarci al meglio a Roma".

Fair play tra avversari

Auguri di buon lavoro, al quasi ex deputato dem Andrea Orlando, arrivano dal viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi. "Dopo anni trascorsi tra i banchi del Parlamento, l'ex ministro Andrea Orlando ha deciso di dedicarsi alla politica locale, rimanendo in Consiglio regionale in Liguria. Una scelta che sottolinea l’importanza delle sfide territoriali. Confido che la sua sarà una opposizione costruttiva per il bene della Liguria. Auguro all'onorevole Orlando un proficuo lavoro nella sua nuova avventura politica".

Un uomo con gli occhi azzurri vestito in giacca e cravatta intervistato da una tvIl consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando

 

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