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Il decreto non si limita a fronteggiare l'emergenza del caro bollette ma punta anche a rendere nuovamente sostenibile il costo dell'energia"
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ROMA - Disco verde della Camera al decreto legge Aiuti quater, passato con 164 voti favorevoli e 127 contrari, tre gli astenuti. All'interno del dl le novità sul Superbonus, con la percentuale della detrazione che nel 2023 passa dal 110 al 90 per cento; le misure per gli enti locali, i fondi per i supplenti della scuola, lo sblocca trivelle. Per quanto riguarda il Superbonus è prevista la proroga al 31 marzo 2023 del termine previsto per la detrazione del 110% per le spese sostenute da persone fisiche sugli edifici unifamiliari. Per quanto riguarda le villette viene anche prevista la possibilità, con determinate condizioni di reddito e titolarità del bene, di vedersi riconosciuta la detrazione nella misura del 90 per cento anche per le spese sostenute per le unità immobiliari nel 2023.

A prendere la parola, durante le dichiarazioni di voto, la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo: "Questo è un decreto che per la quarta volta punta a fronteggiare l'emergenza con misure immediate, ma per la prima volta ha un visione di prospettiva con scelte strutturali. Il dl non si limita a fronteggiare l'emergenza del caro bollette ma punta anche a rendere nuovamente sostenibile il costo dell'energia - prosegue Cavo -. Con le prospezioni nelle acque territoriali si riducono costi e dipendenza dall'estero, non sia abbandona il percorso di decarbonizzazione. È una misura necessaria e ponderata che contempera le esigenze economiche del Paese e un concetto di sviluppo sostenibile che non può tollerare l'atteggiamento di continuo contrasto alle opere infrastrutturali caro a una certa opposizione".

Secondo l'ex assessore di Regione Liguria Ilaria Cavo "la visione ottusa di un ambientalismo radicale posto in continua alternativa al progresso, condanna il Paese all'esiguo numero di rigassificatori presenti sul territorio, che non consente liberamente di approvvigionarsi di GNL sul mercato e ha rischiato di bloccare un'opera strategica come il Tap, senza il quale oggi la situazione italiana sarebbe molto più complessa". Arriva poi l'attacco all'ex ministra per il Sud Barbara Lezzi: Ricordate cosa diceva l'on. del M5s della passata legislatura? Che non sarebbe servito a niente, che avrebbe sfidato a stendere un asciugamano sopra un gasdotto. Vi pare finito il turismo in Puglia? Il Tap rappresenta un'opera fondamentale, l'avessimo fatta più grande oggi avremmo meno dipendenza".

Nel decreto si trova anche l'aumento, da 2 a 3, del limite del numero di cessioni del credito previste per gli interventi di efficientamento energetico e recupero edilizio. È slittato dal 1° gennaio 2023 al 10 gennaio 2024 l'obbligo per i fornitori e gli esercenti di fornitura di ultima istanza di offrire ai clienti considerati vulnerabili la fornitura di gas naturare a un costo "calmierato". Sono stati inoltre stanziati ulteriori 320 milioni di euro per il 2022 per fronteggiare i costi dell'energia nel settore del trasporto pubblico regionale e locale.

 

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