Politica

Quello che era successo a Genova con 'Uniti per la Costituzione' non avverrà a livello nazionale: ecco l'analisi del senatore Mattia Crucioli
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GENOVA - Nessun fronte compatto dei partiti 'anti-sistema' in vista delle elezioni politiche, il senatore di l'Alternativa C'è, Mattia Crucioli, non si ricandiderà. Lo ha svelato ai microfoni di Primocanale dopo aver fotografato la situazione in vista del voto del 25 settembre. "Come sapete avevo cercato di mettere insieme tutte le forze antisistema sul territorio nazionale, come a Genova dove è stato l'unico caso in cui i partiti si sono coalizzati per dare vita a 'Uniti per la Costituzione', che aveva poi superato la soglia di sbarramento di qualche mese fa. La speranza era che si unissero anche per le elezioni politiche, ma purtroppo a livello nazionale si divideranno in due filoni: Italexit con l'Alternativa C'è e dall'altra parte il Partito Comunista, Conquistare l'Italia, Ancora Italia e gli altri, che si uniranno in un simbolo che si chiamerà Italia Sovrana e Popolare". 

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Le elezioni politiche indette per il 25 settembre creeranno uno sconquasso di potere in Italia ma con riflessi nelle amministrazioni locali e regionali del Paese. Non esiste nulla di certo ormai e i giochi sono totalmente aperti. Lo sconquasso ha raggiunto anche i partiti anti-sistema: "Questa scissione, questa mancata unità se vogliamo, ha fatto si che io rinunciassi alla candidatura, nonostante mi fosse stata richiesta da entrambe le fazioni, non mi sembrava corretto. Non mi ripresenterò, mi concentrerò sul consiglio comunale. Spero che entrambi riescano a raccogliere le firme". Crucioli coglie l'occasione per spiegare la difficoltà dei partiti più piccoli a presentarsi in tutta Italia però è che servono molte firme anche solo per potersi presentare: per presentarsi in tutta Italia servirebbero almeno 73.500 firme, dato ora modificato in vista delle elezioni anticipate di oltre quattro mesi rispetto al normale termine della legislatura.

Fantapolitica Nazionale e conseguenze Regionali - LA SPEIGAZIONE

Il numero delle firme necessarie è infatti dimezzato: saranno almeno 750 le firme necessario per ogni collegio plurinominale. In totale, per presentarsi alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, in tutta Italia, partiti e coalizioni dovrebbero raccogliere almeno 36.750 firme per la Camera e 19.500 per il Senato, il tutte autenticate da un pubblico ufficiale presente al momento della sigla. "Auspico che riescano a superare questo scoglio - continua Crucioli -, davvero difficile, per poter avere delle voci libere in Parlamento".

 

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