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GENOVA - Il consiglio comunale di Genova come una settimana fa si compatta sulla crisi nella striscia di Gaza. Durante il consiglio è stata indetta una conferenza dei capigruppo per realizzare un testo unico approvato da tutti, col quale si auspica “che vi sia da parte della comunità internazionale un intervento immediato, coeso e deciso che ponga fine a questa spirale di violenza e che sia volto a trovare soluzioni di pace duratura, partendo dal rispetto degli accordi internazionali”.

Prima del voto in consiglio sul testo, il consigliere di minoranza Mattia Crucioli, Uniti per la Costituzione, ha preso la parola e ha gridato in inglese frasi a supporto della Palestina e “stop genocide”. In seguito al gesto del consigliere alcune persone tra il pubblico hanno gridato frasi contro Israele e sono state quindi espulse dall’aula su richiesta del presidente del consiglio Carmelo Cassibba.

Crucioli ha quindi voluto consegnare la bandiera al sindaco, poi il consiglio è ripartito con il voto del documento che è stato approvato all’unanimità.

GENOVA - Nel 2023 gli interventi richiesti alla polizia locale nel Comune di Genova hanno subito un calo verticale. In tutto il 2023 rispetto al periodo giugno-dicembre 2022 in cui è stata al governo della città l’attuale Giunta, i danneggiamenti sono passati da 77 a 24 (-69%); le segnalazioni legate alla mala movida da 1473 a 610 (-59%); l’ubriachezza molesta da 52 a 29 segnalazioni (-44%); le risse sono diminuite del 60% e il disturbo da locali del 61%.

A fornire i dati è l’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Sergio Gambino in risposta ad un’interrogazione della consigliera Francesca Ghio riguardo agli effetti dell’ordinanza anti alcol, prorogata fino a settembre 2024, che ha portato ad 11 sanzioni per vendita di alcolici fuori dall’orario previsto sulle 935 totali.

”L’obiettivo era ridurre le chiamate dovute all’abuso di alcol - spiega Gambino -. Abbiamo riduzioni per quanto riguarda abuso di alcol, schiamazzi notturni e altre tipologie di interventi legati all’alcol che vanno dal 40% al 60%. Volevamo ci fossero meno criticità”.

GENOVA - "Secondo me non è una questione religiosa. Io oggi sono ebreo, cristiano e musulmano. Il problema principale è economico, è di business". Queste le parole di Alfredo Maiolese, genovese di nascita e presidente dell’European Muslim League, la Lega dei musulmani europei, un’entità non governativa registrata presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) e che fa parte del Parlamento europeo.

"Qual è la causa di questo conflitto - incalza Maiolese -. Stiamo guardando la parte finale di un film, bisogna partire dall'inizio. Il problema è nato nel 47', quando sono stati definiti dei limiti che sono stati disattesi e che oggi vedono la nascita di uno stato, quando ne sarebbero dovuti essere due".

VENTIMIGLIA - Non ho memoria di un'iniziativa di questo genere che non contrasta affatto con la laicità dello Stato e che non intende affatto cancellare quello che appartiene alla storia dello stesso". Lo ha detto il vescovo della diocesi di Ventimiglia e Sanremo Antonio Suetta, che stamani in Comune a Ventimiglia ha benedetto i trentacinque crocifissi acquistati dall'amministrazione del sindaco Flavio Di Muro (Lega), perché vengano affissi negli uffici di dipendenti o assessori che ne hanno fatto richiesta.

Le affermazioni di Suetta avvengono a poche ore di distanza da una nota con la quale la segreteria locale del Pd ha rivendicato la laicità dello Stato. "Laicità, giustizia sociale e attenzione verso gli ultimi - si legge nel comunicato dei dem - sono e restano, per noi, valori non negoziabili. Risolto il grave problema dell'arredamento degli spazi comunali, invitiamo il sindaco a riflettere su ciò che, senza scomodare i Vangeli, la nostra Costituzione gli impone di fare". Per il vescovo, l'apposizione dei crocifissi negli uffici comunali "è un'iniziativa molto significativa per diverse ragioni. Partendo dai principi costituzionali della nostra Repubblica, che si riconoscono all'interno di una tradizione, quella cristiana, la presenza del crocifisso è certamente un riferimento importante per lo meno dal punto di vista culturale. Poi, per quel che riguarda me, così come per tutti i credenti, l'iniziativa incrementa il suo valore, perché come è risaputo il crocifisso è il simbolo più famoso e anche più tipico della fede cristiana. Un simbolo di amore, sacrificio e di dono della vita per la salvezza degli altri".

Si è concluso anche in Liguria il primo congresso Nazionale di Italia VivaEugenio Musso è stato eletto presidente regionale. Davide Falteri, Antonella Franciosi, Matteo Calcagno e Valerio Ferrari sono i nuovi presidenti provinciali rispettivamente di Genova, La Spezia, Savona e Imperia. Per quanto riguarda la Città Metropolitana di Genova Irene Tesini è stata eletta presidente avendo la meglio su Gian Carlo Moreschi.

"È stata l'occasione per portare avanti una discussione democratica, che ha trovato risposta nelle assemblee e nelle urne degli iscritti in tutte le province - spiega il coordinamento di Italia Viva in una nota -. Con questa nuova organizzazione ci prepariamo ad affrontare la grande sfida delle elezioni Europee, mettendo in campo energie, idee e proposte che rispondano come sempre alle esigenze della Liguria e di ogni territorio, lavorando tutti insieme per essere il vero punto di riferimento del Centro per la Regione".