cronaca

Nel governo è ancora scontro sul coprifuoco alle 22
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La Liguria si sveglia in zona gialla dopo settimane di 'arancione forzato' come stabilito dal Governo. A partire da questo 26 aprile, bar e ristoranti riaprono seppur soltanto all'aperto e la pioggia già minaccia questa prima settimana di ripresa. Per coloro che hanno spazio al chiuso, potranno aprire dal primo giugno con servizio al tavolo ma solo fino alle 18. Si torna in classe, per le scuole superiori la presenza è al 70%. Via anche a spettacoli teatrali e cinema all'aperto con posti prenotati e distanziamento di un metro almeno tra gli spettatori non conviventi, mentre al chiuso saranno in vigore ulteriori regole, come la capienza ridotta. Aprono anche i musei ma nel weekend è obbligatoria la prenotazione. Sì a tutti gli sport outdoor, anche di squadra e di contatto.

Nel governo è ancora scontro sul coprifuoco alle 22, con un botta e risposta tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader della Lega Matteo Salvini nella giornata del 25 aprile, l'ultimo segnale delle tensioni nella maggioranza che già martedì è chiamata ad una verifica: in aula alla Camera si voterà un ordine del giorno con il quale Fratelli d'Italia chiede di abolire la misura, "che non limita la pandemia ma la libertà", e incalza proprio l'ex alleato: "non esiste il dono dell'ubiquità politica". Il primo a alimentare la polemica è Salvini in una diretta Facebook a mezzanotte in cui ha lanciato l'hashtag #nocoprifuoco. Passa qualche ora e Letta replica a muso duro. "Se non vuole stare al governo non ci stia". Il ministro della Salute Roberto Speranza ha assicurato che la verifica ci sarà, ma non prima di metà maggio, il tempo "minimo" per vedere l'impatto delle misure sulla curva del virus, come sottolineato anche dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli.

Le tensioni sono anche da parte delle categorie. La ristorazione in primis, poiché con la pioggia e il freddo saltano le prenotazioni, mentre chi non ha spazi all'esterno è condannato ancora per un mese a fatturato bassissimo. Le regioni avevano tentato nei giorni precedenti con una lettera al premier Draghi di chiedere di non fare "discriminazioni". Le categorie chiedono almeno dei ristori automatici quando la pandemia non permette di riaprire. Per teatri e cinema, invece, non è una vera e propria ripartenza perché dall'oggi al domani non si può rimettere in piedi un cartellone e quindi serviranno ancora diversi giorni per riorganizzare quella che sarà probabilmente la stagione estiva. 

Il cronoprogramma prevede poi in la zona gialla dal 15 maggio l'apertura delle piscine all'aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici. Dal primo giugno sarà possibile anche andare allo stadio e nei palazzetti sportivi, al 25% di capienza e non più di 1000 spettatori all'aperto e 500 al chiuso.

Ci si può di nuovo muovere liberamente tra le regioni di colore giallo, mentre con la certificazione verde per spostarsi tra le regioni di colore diverso. Il green pass sarà valido per 6 mesi per i vaccinati e i guariti dal Covid. Verrà rilasciato dall'azienda sanitaria, in caso del vaccino, o dall'ospedale o medico di base in caso di recente guarigione. Varranno 48 ore invece i certificati rilasciati dopo il tampone molecolare o antigienico. 

Novità anche per le visite agli amici e parenti. Nelle zone gialle, fino al 15 giugno è consentito un solo spostamento al giorno per andare in una abitazione tra le 5 e le 22 in massimo 4 persone oltre ai minorenni sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. 

E il governatore Giovanni Toti ha invitato alla prudenza. "I dati ci confermano che stiamo andando nella direzione giusta. In bocca al lupo a tutti noi. Passiamo da un lockdown che seppure soft è stato importante per alcune categorie. Saremo sicuri se continueremo a vaccinare così in fretta, siamo la prima regione per vaccinazioni, dobbiamo essere orgogliosi della nostra sanità, siamo primi in Italia anche per somministrazione di anticorpi monoclonali, facciamo tutto bene, bisogna che lo facciamo proprio tutti, anche coloro che escono da oggi, serve un filo in più di attenzione perché saremo un filo più liberi. Sono ottimista. Sulle vicenda delle 22 o delle 23 del coprifuoco mi sembra un'ora di tempo che avrebbe dato molto tempo ai locali pubblici e poco al Covid. Partiamo con tutta la prudenza del caso ma anche con il buonsenso. Poi non c'è dubbio che se andiamo tanto in giro ci infettiamo - ha aggiunto il governatore - e vorrei ricordare che io ho chiuso i ristoranti durante il festival di Sanremo perché non mi piacevano tante persone in giro. Alla fine se prendiamo la proiezione dell'andamento del Covid dello scorso anno e ci mettiamo i vaccini allora forse la situazione cambia. Direi - ha concluso Toti - che bisogna stare più attenti ora che riapriamo rispetto a quando eravamo chiusi".