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Progetto di rigenerazione urbana di edilizia popolare più grande in Italia
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Sono iniziati i lavori di demolizione delle Dighe di Begato. Sono stati smantellati gli ascensori della Diga Bianca e i relativi solai: il vano corsa degli elevatori sarà utilizzato per convogliare e scaricare i detriti derivanti dalla demolizione delle strutture. Contemporaneamente è in corso la fase del cosiddetto strip-out interno che consiste nella rimozione dall'interno degli alloggi delle Dighe Rossa e Bianca di mobili e suppellettili residui e della rimozione di infissi, tapparelle, corpi scaldanti, tubazioni, impianti elettrici, rivestimenti. Una volta conclusa questa fase, si avvierà la fase della rimozione dei pannelli esterni e poi, in autunno, si passera' alla demolizione delle strutture.

L'intero quartiere di Begato consta nel complesso di 1444 alloggi, di cui 523 nelle due dighe Bianca e Rossa. Il progetto prevede che vengano demoliti 486 alloggi presenti nelle due dighe per un totale di 175mila metri cubi di costruzione su un totale di circa 182mila. La Diga Rossa, che ospita 278 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, verrà demolita completamente per un totale di 115.239 metri cubi, mentre quella Bianca che ne ospita 245 per un totale di 66.720 metri cubi vedrà la demolizione di 60.244 metri cubi mentre per 6.672 metri cubi e' previsto il recupero. Questi ultimi coincidono con i 37 alloggi superstiti che saranno oggetto riqualificazione strutturale ed energetica. La conclusione delle operazioni è prevista per il dicembre 2021.

"Si tratta del progetto di rigenerazione urbana di edilizia popolare più grande al momento in Italia, uno degli obiettivi del nostro mandato: con le ruspe al lavoro, si certifica che su Begato non si torna indietro, il tempo degli alloggi popolari concentrati in zone prive di servizi è finito. La dimostrazione è nella ricollocazione, avvenuta dal primo luglio 2019 al 20 maggio di quest'anno, di 374 nuclei familiari, per un totale di 776 persone, che hanno ricevuto appartamenti rinnovati in diverse zone della città", spiega il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti.

"Ci siamo presentati alla città più di tre anni fa
dicendo che avremmo risolto il problema della Diga di Begato e abbiamo mantenuto la promessa risanando una ferita urbanistica e sociale che Genova viveva da troppo tempo. Negli scorsi decenni abbiamo assistito a tanti dibattiti sul tema della Diga ma nessuno si era mai mosso. Ora passiamo alla fase operativa di un grande progetto di rigenerazione urbana nato poco più di un anno fa. Restituiremo alla città un quartiere rinnovato, vivibile, con servizi e spazi per la collettività. Un progetto di cui Genova deve essere fiera", aggiunge il sindaco Marco Bucci.

"Per tanti anni si è solo parlato della demolizione di questi edifici, ma nessuno l'aveva mai concretizzato. Dal nostro insediamento del 2015 abbiamo ritenuto importante e decisivo per il futuro della nostra Regione concentrarci su interventi coraggiosi come questo, con l'unico obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini liguri. Per questo continueremo a mettere in atto politiche di riqualificazione come questa, poiche' riteniamo che non esistano quartieri e cittadini di serie B, ma che le nostre comunita' debbano essere tutte vivibili e ospitali", ha proseguito l'assessore regionale all'Urbanistica, Marco Scajola.

"Per questo motivo mi sono molto impegnato fin dall'inizio per reperire le risorse necessarie perché potesse esserci questa demolizione costata oltre 7 milioni di euro che siamo davvero lieti di potere spendere per questa epocale impresa. Voglio anche ringraziare Arte, che abbiamo individuato come soggetto attuatore dell'intervento, perché ha lavorato molto bene e Regione Liguria con cui abbiamo operato in sinergia perfetta e che ci ha aiutato in modo determinante per integrare i finanziamenti necessari al completamento del programma di trasferimento dei nuclei familiari che vivevano nella diga e con cui già stiamo lavorando alla futura rigenerazione", ha concluso l'assessore al Bilancio del Comune di Genova, Pietro Piciocchi.

Il progetto di riqualificazione del quartiere
prevede, oltre al recupero di 37 alloggi che si trovano in una parte della diga di via Cechov, un primo lotto di 50 nuovi alloggi ad elevata efficienza energetica, dotati di tecnologia particolari. di strumentazioni avanzate e di domotica. E' inoltre allo studio la realizzazione di 150 nuovi alloggi mediante partenariato pubblico-privato. Parallelamente alle ricollocazioni nel 2019 sono stati recuperati, con fondi regionali, 630 alloggi sfitti, in diverse posizioni sul territorio della città di Genova proprio per permettere la ricollocazione delle famiglie di Begato e un contestuale recupero del patrimonio di Arte.

Gli inquilini sono stati rialloggiati nei quartieri del comune di Genova. Per la rigenerazione del quartiere, Regione Liguria destinerà altri 7,5 milioni di euro assegnati dalla Delibera Cipe 127/2017. Oltre alla demolizione delle due Dighe, il progetto prevede la realizzazione di interventi per migliorare la vivibilità del quartiere, la riqualificazione delle aree esterne e dei servizi ludico-ricreativi, con realizzazione di strutture sportive (campo di calcetto e pista di pattinaggio). Il progetto prevede che la demolizione avvenga mediante macchine operatrici, escludendo interventi con micro cariche.