Cultura e spettacolo

Cinque minuti per ammirare in silenzio oppure accompagnato dalle note di Verklärte Nacht di Arnold Schönberg o ancora ascoltando la lettera che Vincent Van Gogh scrisse al fratello Theo in uno dei suoi momenti più bui uno dei capolavori dell'artista olandese
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GENOVA - Cinque minuti per ammirare in silenzio oppure accompagnato dalle note di Verklärte Nacht di Arnold Schönberg o ancora ascoltando la lettera che Vincent Van Gogh scrisse al fratello Theo in uno dei suoi momenti più bui uno dei maggiori capolavori dell'artista olandese.

A Palazzo Ducale arriva 5 minuti con Van Gogh, a tu per tu con un capolavoro. E il capolavoro in questione è 'Paesaggio con covoni e luna nascente' realizzato dall'artista olandese a Saint-Paul-de-Mausole in Provenza un anno prima della sua morte avvenuta nel 1890.

La tela è testimone di uno dei suoi periodi più drammatici, ma anche più fecondi dal punto di vista creativo. Van Gogh la dipinse mentre era ricoverato al manicomio di Saint-Paul-de-Mausole dove egli stesso aveva deciso di recarsi. L'opera ritrae il panorama che l'artista scorgeva dalla finestra della sua stanza: un campo di grano 'fotografato' a ogni cambio di stagione e a diverse ore del giorno, che diventerà presto il soggetto dominante delle opere di questa sua ultima fase esistenziale.

Il quadro resterà esposto nella cappella del doge di Palazzo Ducale fino al prossimo 10 settembre. L'esposizione è a cura di Costantino D'Orazio e promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la cultura, Comune di Genova, Regione Liguria e Arthemisa in collaborazione con il Kroller-Museum di Otterlo.

L'idea dei cinque minuti per poter ammirare un'opera e immergersi nella sua intimità è nata durante la pandemia quando l'accesso ai musei e luoghi d'arte era limitato. In quel caso Palazzo Ducale ospitò un quadro delle Ninfee di Monet. 

"Sono cinque minuti di pura adrenalina: uno si siede ad ammirare questi dipinto, da solo o insieme alla famiglia e prova un'emozione che è difficile da descrivere. E questo è ciò che vogliamo si portino a casa i visitatori, l'emozione di stare a tu per tu davanti a un capolavoro del genere" così il presidente della Fondazione Palazzo Ducale Beppe Costa.

"Ci sembrava il momento giusto per questo - ha detto il direttore del Ducale Serena Bertolucci - e lo facciamo con l'auspicio di offrire qualcosa in più. E' un format innovativo che speriamo sarà sempre più apprezzato. Questo quadro è stato scelto perché inquadra un preciso momento della vita del pittore - spiega Bertolucci -: van Gogh in manicomio dipinge ciò che vede da dietro alle sbarre. Nelle prossime settimane metteremo a disposizione mascherine che riproducono le sbarre per un particolare in più che si aggiunga allo stato d'animo dell'artista".