Angelo Gregucci"Bisogna fare i complimenti ai ragazzi, alla squadra. Nelle difficoltà hanno tirato fuori più del cuore. Un aspetto importante per chi vuole lottare. Faccio i complimenti a loro per lo spirito di sacrificio, l'abnegazione, tutto quello che hanno messo dentro la partita. Palla al centro ed era 1-0 per loro. Faccio i complimenti a loro. Oggi non era facile portare a casa questa partita, per tutto. Bravi ragazzi. Archiviamo la partita con la soddisfazione del risultato in mezzo a tantissime difficoltà". Così Angelo Gregucci - allenatore che guida la Sampdoria insieme a Salvatore Foti - dopo la vittoria 3-2 sulla Carrarese.
Il gol di Coda dell'1-1, finalmente un calcio piazzato sfruttato. "Quando uno perde del tempo e sta lì dentro dalla mattina alla sera, il Dio del calcio ogni tanto ti premia. Primo gol su palla inattiva. E su quello dobbiamo cercare di lavorare meglio, tante partite sono decise su calcio piazzato".
Una partita subito in salita. "Lo dovevamo alla nostra gente, perché ci ha sostenuto. Palla al centro, passare in svantaggio sembrava una montagna molto ripida. Ci siamo messi con pazienza e spirito di sacrificio. La gestione era difficoltosa. Abbiamo cambiato molti giocatori per crampi. Ci portiamo dietro anche una certa tensione. Spero che la condizione atletica migliorerà. Speravo che anche Abildgaard fosse disponibile ma non è stato così, il ragazzo ha dimostrato ancora qualche problema. Io penso che questo ambiente debba remare nella stessa direzione, non ci sono altre vie d'uscita. Siamo sempre dentro l'inferno. Io non dimentico niente, anche l'ultimo mese e mezzo dell'anno scorso. Nella difficoltà che c'è ho fatto i complimenti alla Sampdoria. Siamo ancora col mare in tempesta, la nave Sampdoria deve ancora tornare in porto. Se remiamo tutti insieme, e parlo anche di voi giornalisti, sono convinto che la barca poi va".
Henderson e Coda protagonisti
Il gran gol di Henderson. "Alla fine quando uno cerca di lavorare, oggi Henderson ha esagerato. Ha fatto un gol all'incrocio dei pali miracoloso. Dobbiamo migliorare su quell'aspetto. Oggi qualche tiro lo abbiamo avuto, abbiamo avuto anche possibilità di concludere meglio nel secondo tempo. Ma vedo che qualcosa si muove. Andiamo avanti attraverso il lavoro".
La grande prova di Massimo Coda, autore di due gol. "Nella responsabilità di un calciatore esperto, con tantissimi gol in categoria, Massimo deve dare qualcosa come stasera anche come leadership. Penso che stia battendo il record di minutaggio, credo che neppure a 20 anni Coda avesse fatto 12 partite di fila senza mai uscire. Non abbiamo alternative a Massimo, lui si sta caricando la squadra. Siamo corti davanti, Massimo quel ruolo lo fa bene. Al di là della sua carta d'identità che è il suo principale problema, lui dà l'esempio in queste partite perché ne ha giocate tante. Oggi c'era in palio il fatto di essere vivi. Noi siamo vivi. Però credetemi ci sono tantissime difficoltà in questo momento. Poi ci sono dei momenti decisivi, la giocata di Barak verso Depaoli ha determinato questa partita e poi il rigore. Il rigore non è sindacale che tu lo segni sempre. Poi arriveranno momenti diversi. Ma in questo momento portare a casa due vittorie molto sofferte è importante, sperando che questa compattezza e questo spirito porti a un calcio migliore. Però siamo sott'acqua, siamo in una posizione di classifica che è perenne da un po' di tempo. Il nostro momento di difficoltà non è da poco tempo che va avanti, comprende anche il finale dell'anno scorso".
Ancora sul buon ingresso di Barak. "Quando le partite a 20 minuti dalla fine si spaccano, il giocatore di qualità fa la differenza. Se chiediamo a Barak della qualità, è perché sappiamo che ce la può dare".
Il rosso a Foti, il cambio di Pafundi
Perché in panchina si sono visti tre portieri? "C'è un regolamento interno che rimane interno, le regole rimangono nostre. Ci chiedete sempre del modulo, non è il sistema di gioco che fa la differenza. Sono i giocatori che devono mettere in campo le loro qualità. Non è il 4-3-3 che vince, è la migliore squadra in condizione che vince. Abildgaard sentiva ancora dolore, ve l'ho detto. Non era in condizione per giocare. La nostra idea comunque è che non vincerà un sistema di gioco ma ne usciremo tutti insieme, coi giocatori".
L'espulsione di Foti. "Qualche parola di Foti? Penso di sì. Quel fallo di Benedetti da rosso a giallo, lo abbiamo visto e lo hanno rivisto. Nel primo tempo lo stesso metro un fallo su Ioannou aveva portato al giallo. Una panchina in cui si alzano in tanti e Foti ha pagato col cartellino rosso. Anche io non posso parlare di questo, anche io sono stato espulso nella prima partita".
Il cambio di Pafundi. "Gli ultimi due cambi, compreso il suo, erano obbligati per i crampi. Gli altri erano già ammoniti" dice Gregucci.
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