Attualità

Torna alla homepage
3 minuti e 49 secondi di lettura
di Andrea Popolano

I lavoratori dell'ex Ilva di Genova ringraziano la città. Le lunghe giornate di sciopero e manifestazioni hanno interessato la città per cinque giorni (da lunedì primo dicembre a venerdì 5 dicembre). A questi giorni si aggiungono le due giornate del 19 e 20 novembre. Cortei, manifestazioni per le vie della città con un presidio fisso in piazza Savio a Cornigliano fino alla smobilitazione di venerdì dopo le notizie arrivate da Roma che aprono uno spiraglio per quanto riguarda la prosecuzione della lavorazione dello zincato nello stabilimento di Genova.

Ex Ilva, tavolo a Roma: piccola apertura sullo zincato, presidio sciolto con "l'abbraccio degli operai"

I lavoratori: "Ottenuto un'importante continuità produttiva"

Giorni di difficoltà per quanto riguarda il traffico cittadino, rimasto in più occasioni paralizzato. Ma anche per i cittadini e negozianti di Cornigliano che hanno denunciato di aver registrato un calo degli affari nei giorni del presidio. E così i lavoratori e sindacati hanno deciso di ringraziare la città. "Come lavoratori dell'ex Ilva di Cornigliano e metalmeccanici di tutta Genova sappiamo bene che sono stati giorni difficili per tutti, a partire da noi. Sette giorni di sciopero con blocchi della viabilità, cortei e manifestazioni. Non potevamo fare altrimenti. Sappiamo di aver creato molti disagi in città e ce ne dispiace. Abbiamo messo alla prova la pazienza di molti. Non potevamo fare altrimenti" si legge nella nota firmata da Fim, Fiom e Usb. "E stata però una mobilitazione di lotta necessaria, non solo per la difesa di più di mille posti di lavoro ma anche per tutta la Città di Genova. Abbiamo strappato un'importante continuità produttiva per lo stabilimento di Comigliano, almeno fino a febbraio. Cornigliano non chiude e con esso continua a vivere la città e il quartiere. Una mobilitazione che ha visto nuovamente lavoratori italiani e stranieri di molte aziende della città, colleghi in fabbrica e vicini di casa, rinunciare a giornate di lavoro per chiedere uniti che l'ex Ilva potesse continuare a lavorare. Una mobilitazione che grazie alla lotta, alla tenacia e all'abnegazione di chi l'ha vissuta e, c'è de ricordarlo, anche con il contributo delle Istituzioni Locali, ha ottenuto una vittoria, anche al prezzo, lo sappiamo, di pesanti disagi per la Cittadinanza. Continueremo a vigilare e a difendere l'industria e il lavoro a Genova, come sempre. Buone feste a tutti" firmato Fim, Fiom e Usb.

Martedì la camminata in autostrada e giovedì la manifestazione tra prefettura e la stazione Brignole 

Giorni di disagi per la città. Martedì i lavoratori hanno occupato l'autostrada tra i caselli di Genova Aeroporto e Genova Ovest con la città rimasta divisa in due con il traffico a lungo paralizzato. Una situazione andata avanti per ore. E poi giovedì il corteo da piazza Savio fino alla Prefettura. Qui i momenti di tensioni con la polizia schierata in tenuta anti-somossa con il conseguente lancio di fumogeni, candelotti e lacrimogeni. Quindi i manifestanti si sono spostati verso Brignole con l'occupazione della stazione. Visto la situazione Trenitalia ha fatto fermare i treni per ragioni di sicurezza: la conseguenza è stata la cancellazione di molti treni, altri hanno accumulato pesanti ritardi.

Ex Ilva, la protesta dei lavoratori tra prefettura e Brignole

Altri tavoli a Roma prima di Natale

Venerdì al termine dell'incontro a Roma il ministero del Made in Italy insieme a Regione Liguria e Comune di Genova hanno diffuso una nota in cui viene spiegato che "la struttura commissariale sta lavorando a un percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori, ovvero rimettere in funzione anche la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata, con i numeri complessivi dei lavoratori impiegati che sono stati comunicati la scorsa settimana". In sintesi nulla di certo ma c'è l'apertura a trovare una soluzione. Soluzione tampone che vede il fermo dell'impianto di Cornigliano impegnato nella lavorazione della zincatura per tre settimane e poi l'arrivo di circa 24mila tonnellate di rotoli di acciaio per la prosecuzione delle attività fino a tutto febbraio. Di fatto i rotoli vengono riportati a Genova dopo che erano stati destinati a Novi Ligure.   

Indagine per violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento

Nel frattempo la Procura di Genova aprirà un fascicolo per minaccia e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento in seguito alle tensioni di giovedì mattina tra operai ex Ilva e le forze dell’ordine davanti alla Prefettura. Al centro dell'attenzione anche quanto denunciato venerdì mattina dalla Uilm con suoi delegati aggrediti davanti alla portineria dello stabilimento di Corngliano. A farne le spese sono stati il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco, il segretario organizzativo Claudio Cabras costretti alle cure mediche. Acquisite le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza presenti nella zona.   

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

ARTICOLI CORRELATI

Sabato 06 Dicembre 2025

Ex Ilva, Bucci annuncia: "Altri incontri a Roma prima di Natale"

Dall'incontro è emersa un'apertura sulla lavorazione dello zincato a Genova Cornigliano
Venerdì 05 Dicembre 2025

Federmanager su ex Ilva di Genova: "Non è necessario dover dipendere da Taranto"

"Siamo ovviamente contenti che per il momento il Governo, con il contributo delle istituzioni locali, sia riuscito a risolvere l'impasse in modo da far ripartire la produzione. Ribadiamo tuttavia la nostra posizione: bisogna ridare autonomia operativa ai siti del nord che dispongono di mercati propr
Venerdì 05 Dicembre 2025

Ex Ilva, la denuncia della Uilm: "Aggrediti segretari e delegati". La Fiom: "No a strumentalizzazioni"

"Questa mattina, davanti allo stabilimento Ilva, il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco, il segretario organizzativo Cladio Cabras e tre delegati sono stati aggrediti a calci e pugni da individui con la felpa della Fiom, per poi essere braccati per almeno un chilometro". Lo scrive la Uilm i