
Un detenuto ha tentato il suicidio impiccandosi mezz’ora prima della mezzanotte tra il 20 ed il 21 agosto nella sua cella nel carcere di Marassi, ma la polizia penitenziaria se n’è accorta e lo ha salvato. Il detenuto, di origine nordafricana, ha pianificato la sua morte tentando di eludere la sorveglianza notturna, scegliendo un orario in cui vi è il cambio del personale. Per fortuna è intervenuto l’agente insospettito dai rumori.
“Nonostante le gravi carenze di agenti – commenta il sindacato Uspp con il delegato Angelo Napolitano – la polizia penitenziaria continua a fornire dimostrazione di professionalità ed alto senso del dovere salvando una vita umana ed assolvendo in maniera encomiabile il mandato istituzione. Sulla vicenda è intervenuto anche Guido Pregnolato, segretario regionale dell’Uspp che ha rimarcato come questi gesti non siano esclusivamente legati al sovraffollamento, ma alla mancanza di figure professionali in grado di supportare detenuti con fragilità mentali. Ai colleghi coinvolti nel salvataggio va il nostro plauso sperando che si avviino subito le procedure di ricompensa previste dalla normativa vigente: nel carcere di Genova Marassi – concludono i sindacalisti – nonostante la cronica carenza d’organico si riesce, sebbene con grande difficoltà, a mantenere l’ordine e la sicurezza interna”.
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