Il processo Morandi bis, quello nato dopo il crollo del Ponte Morandi, resta a Genova. Il giudice per l'udienza preliminare Alberto Lippini ha infatti respinto l'istanza avanzata da alcuni difensori dei 47 imputati di spostare il procedimento ad un'altra città per incompetenza territoriale. Secondo i legali i falsi contestati dalla procura sarebbero stati commessi non nel capoluogo ligure ma a Bologna o Roma.
L'inchiesta era partita dopo il crollo e riguardava i falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il crollo della galleria Bertè in A26 e il mancato rispetto delle norme europee per la sicurezza nei tunnel. Le accuse, a vario titolo, sono falso, frode, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo. Tra gli indagati l'ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci, gli ex numeri due e tre di Autostrade per l'Italia Paolo Berti e Michele Donferri Mitelli e Stefano Marigliani, ex direttore di tronco della stessa azienda, tutti imputati al processo sul crollo del viadotto.
Il 17 ottobre il giudice deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio o se prosciogliere. Uno ha accolto la proposta di patteggiamento. Intanto nel processo principale oggi è stato sentito l'ultimo consulente di uno dei 58 imputati e sono iniziate le prime richieste di integrazione probatoria: hanno parlato per primi i difensori delle parti civili. Domani continueranno i difensori degli imputati e poi i giudici decideranno quali accogliere.
IL COMMENTO
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