
GENOVA - "Sì, è vero. Ho messo le mani addosso al ragazzino. Non so cosa mi sia accaduto e chiedo perdono e aiuto". Lo ha ammesso durante l'interrogatorio il bidello delle scuole medie di 47 anni arrestato lunedì dalla squadra mobile di Genova con l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di un ex alunno di 15 anni.
L'uomo, difeso dall'avvocato Matteo Carpi, aveva sempre negato le accuse anche con il suo legale. Ma oggi è scoppiato a piangere ammettendo tutto. "Non ho mai avuto impulsi di quel genere. Ho capito di aver bisogno di aiuto, di dovere essere curato. Ho bisogno di un sostegno psicologico".
La violenza era avvenuta a ottobre. Il ragazzino, che aveva frequentato la scuola dove il bidello ha lavorato fine alla settimana scorsa, era passato a salutarlo dopo che in passato l'uomo lo aveva aiutato quando aveva avuto un malore. Una volta nell'appartamento, l'operatore scolastico lo aveva molestato e bloccato. Poi gli aveva impedito di uscire di casa. Il ragazzino si era liberato tirandogli un calcio. Una volta in strada aveva chiamato la madre e raccontato tutto. La donna, con l'avvocato Ilaria Tulino, aveva denunciato tutto alla polizia.
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