GENOVA - È stato arrestato un bidello di 47 anni che lavora in una scuola media accusato di violenza sessuale aggravata su minore, un suo ex alunno.
La vittima sarebbe un ragazzino di 15 anni, ex studente del collaboratore scolastico, andato nell'abitazione dell'uomo per salutarlo. Una volta arrivato, secondo la denuncia sporta alla polizia, il bidello avrebbe iniziato a molestarlo: il minore si è divincolato tentando di alzarsi e andarsene. Gli abusi sarebbero però continuati all'ingresso e quando il ragazzino ha tentato di uscire l'uomo lo avrebbe parzialmente spogliato.
A quel punto il 15enne ha provato a scappare ma l'uomo si è piazzato davanti alla porta impedendogli di uscire. Il ragazzino gli ha poi sferrato un calcio ed è fuggito. Una volta arrivato in strada, il ragazzino ha chiamato la mamma e insieme all'avvocato Ilaria Tulino si sono recati alla polizia dove hanno sporto denuncia.
Erano stati gli stessi genitori a dire al figlio di fare visita all'operatore, che abita nello stesso palazzo del nonno, perché riconoscenti dopo che l'uomo aveva soccorso il ragazzo che aveva avuto un malore. L'indagine è passata al pubblico ministero Federico Panichi, del pool Fasce deboli.
Nelle scorse settimane il ragazzino è stato sentito nel corso dell'incidente probatorio al termine del quale il giudice Elisa Campagna ha accolto la richiesta di arresto. Il bidello, difeso dall'avvocato Matteo Carpi, ha respinto le accuse. Nel telefono del bidello sarebbero state trovate immagini di pedopornografia. Ieri hanno perquisito anche il posto di lavoro, una scuola della bassa Valbisagno.
Il bidello è sposato. Da una prima ricostruzione avrebbe strappato i pantaloni e masturbato lo studente.
L'ultimo caso simile risale a novembre 2023, quando un collaboratore scolastico è stato arrestato dalla Polizia alla Spezia con l'accusa di molestie sessuali. L'uomo, un sessantenne che risulta incensurato, è accusato da tre studentesse delle scuole superiori, due delle quali minorenni.
Le tre giovani si sarebbero aperte con le loro famiglie, le quali si sono recate in Procura, rivelando episodi riconducibili allo scorso anno scolastico.
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