Cronaca

Protesta di una trentina di abitanti che lancia un appuntamento per domenica mattina a Borgoratti: "Troppi reati e liti, marceremo e bloccheremo la strada". Ma i gestori delle strutture ribattono: "Proteste strumentali ed eccessive da parte di pochi"
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GENOVA -Sit-in notturno nella via principale di San Desiderio di una trentina di abitati, fra cui molti giovani, contro le due strutture di San Desiderio che da oltre un anno ospitano circa una cinquantina di minori stranieri non accompagnati.

La protesta è nata dopo le 23 di ieri, venerdì 13 ottobre, come spiega un portavoce dei cittadini, per i tanti reati che verrebbero commessi dai giovani migranti nei confronti soprattutto delle ragazze del posto e a bordo dei bus Amt, "da quando ci sono questi ragazzi a San Desiderio, che era un'oasi, non c'è più pace per il susseguirsi di liti, aggressioni, rapine, molestie. Questi ragazzi inoltre non rispettano mai gli orari fissati dal Comune, siamo scesi in piazza di sera per dimostrare che alle 22 molti ospiti non erano ancora rientrati come dovrebbero".
 
Gli abitanti arrabbiati ora danno appuntamento a domani mattina, domenica 15 ottobre alle 10 in piazza Rotonda, a Borgoratti, da dove intendono poi partire in corteo verso San Desiderio: "Bloccheremo la strada e impediremo che si disputino le partite di calcio nei campi di calcio della nostra frazione" minacciano.

Al fianco degli abitanti che da mesi lamentano i disagi provocati dai minori ospitati a San Desiderio lo scorso luglio si era schierato il presidente del Municipio Levante Federico Bogliolo che aveva scritto una lettera al prefetto di Genova lodando la gestione delle due strutture ma sottolineando poi la necessità di un intervento "per frenare l'aumento di episodi di disturbo della quiete pubblica da parte dei minori stranieri e delle tensioni con i residenti"

A ribattere agli abitati-contro sono alcuni referenti delle due strutture di accoglienza, una delle quali è in un ostello ricavato nell'ex scuola affacciata sulla strada principale, che bollano come strumentale ed eccessiva le proteste, "la verità è che a lamentarsi è sempre e solo una piccola parte di abitanti, fra cui alcuni giovani della zona, che non vogliono questi migranti solo perché sono stranieri e si arrabbiano anche solo quando li vedono in strada che percorrono i circa trecento metri che dividono i due centri, dietro la protesta c'è tanta intolleranza. Non è vero inoltre che sono aumentati i reati, a creare problemi in realtà sono alcuni ragazzi della vallata che prima potevano fare quello che volevano in modo indisturbato e adesso invece sono infastiditi dalla presenza delle forze dell'ordine".

"Questa sera alla protesta abbiamo contato 23 persone, c'erano più carabinieri e poliziotti che manifestanti. Quando hanno raccolto le firme contro i centri nonostante il paese conti 1800 persone hanno racimolato 250 adesioni, comprensive dei familiari degli organizzatori che abitano lontano da San Desiderio. Su un gruppo del quartiere di Fb dove sono iscritte mille persone a lamentarsi sono sempre e solo le solite dieci o quindici persone. Per capire quanto sia reale il malcontento di San Desiderio bastano i numeri, il resto sono chiacchiere".

Fra i problemi più difficili e delicati da risolvere, che sottolineano le difficoltà dei servizi sociali del comune di Genova e di quasi tutti i comuni d'Italia chiamati ad affrontare questa emergenza umanitaria, anche a San Desiderio ci sono quelli rappresentati da molti ex minori stranieri diventati maggiorenni che nonostante non possano più essere ospitati nelle due strutture, siccome non hanno altri punti di riferimento e sono come abbandonati nel nulla, continuano fatalmente a gravitare attorno ai due centri del paesino della Valle Sturla.

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