Cronaca

Il comandante della motonave delle Ong diretta a ponte Doria soccorrendo altre persone ha infranto il decreto Piantedosi. A bordo neonati, donne incinte e disabili. Possibili scali intermedi per diminuire numero persone a bordo. Arrivo previsto per lunedì 28
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GENOVA -La Ocean Viking ha soccorso altri migranti nelle acque fra la Libia e Malta e ora, con un carico di 438 persone a bordo, al suo arrivo a Genova rischia una maxi ammenda e un lungo fermo come prevede il contestato decreto del ministro degli Interni Piantedosi e come era già accaduto alla stessa nave nel luglio scorso a Civitavecchia con un fermo amministrativo di dieci giorni.

Il rischio del blocco è trapelato durante il sopralluogo svolto a Ponte Doria nella Stazione Marittima di Genova, il molo dove la nave attraccherà. Una dettagliata verifica tecnica, quella effettuata in porto, coordinata dal prefetto Franceschelli e a cui hanno preso parte fra gli altri l'assessore alla Protezione civile di Genova Gambino, i vertici delle forze di polizia, Autorità portuale, Croce Rossa, 118, Asl3, Capitaneria di Porto e ovviamente Stazione Marittima, i padroni di casa, con l'amministratore delegato Alberto Minoia.

Prima del torrido sopralluogo a ponte Doria, da dove - come un contraltare al carico di disperati della Ocean Viking ieri sera è salpata una nave passeggeri di linea piena di villeggianti diretti al porto sardo di Olbia - in mattinata in prefettura c'era stato un incontro preparatorio in vista dell'arrivo dei migranti.

Quando il ministero degli Interni giovedì 24 agosto ha indicato il porto di Genova come scalo in cui sbarcare e assistere i richiedenti asilo a bordo della nave dell'organizzazione umanitaria internazionale Sos Mediterranee c'erano 272 persone perlopiù africani e alcuni asiatici, fra cui 32 minori e 60 donne, di cui due incinte.

Poi ieri, nella giornata di venerdì 25 agosto, la Ocean Viking contravvenendo alle direttive del ministero ha continuato a svolgere la missione per cui è stata allestita: soccorrere migranti. Migranti ovviamente incrociati o intercettati lungo la navigazione. In tutto prima di entrare nelle acque italiane e sfiorare le coste di Lampedusa a bordo della motonave sono saliti altri 166 migranti, per un totale di 438.

Cifra che corrisponde quasi al doppio di quella riferita all'inizio del viaggio verso Genova: in passato per situazione analoghe il ministero degli Interni ha usato il pugno duro applicando il decreto Piantedosi disponendo il sequestro delle navi. Decisioni che hanno avuto l'effetto di ridurre gradualmente ma in modo drastico il numero delle imbarcazioni delle Ong che prestano soccorso nel mare Mediterraneo che separa le coste africane da quelle italiane e spagnole. Anche per questo le poche navi superstiti dei network internazionali che salvano le persone a bordo dei barconi si sobbarcano una mole di lavoro straordinario per non abbandonare al loro destino i disperati che si imbarcano verso l'Europa a bordo di carrette del mare.

Sui social di Sos Mediteranée proprietaria della motonave ieri è stato diffuso un comunicato in cui si legge che “il team della Ocean Viking ha assistito diverse imbarcazioni e ha evacuato i sopravvissuti in coordinamento con la Guardia Costiera italiana tra Lampedusa e la Tunisia fin dalle prime ore del mattino e sono 438 i sopravvissuti”. Parole che fanno capire che ogni persona che è stata imbarcata è stata salvata perchè era a rischio della vita.

La Ocean Viking dovrebbe arrivare a Genova fra lunedì e martedì sera, tutto è legato alle condizioni del tempo e del mare e ad eventuali tappe per sbarcare alcuni dei migranti.

Il prefetto di Genova Franceschelli ha spiegato a più riprese che "considerando che la nave viaggia a 8 nodi all’ora dovrebbe impiegare 60 ore di navigazione, ci aspettiamo l’arrivo per lunedì».

Per capire la delicatezza della situazione e lo scontro in atto fra le Ong e il governo italiano basti dire che lo scorso gennaio il presidente di  Sos Méditerranée Italia Alessandro Porro in riferimento al decreto Piantedosi aveva detto: "E' come mettere ganasce alle ambulanze e chiuderle in garage per un tempo indefinito. Il decreto del governo non può annullare o scavalcare le norme internazionali che impongono di salvare le persone in mare che rischiano la vita”.

Il fermo di luglio della Ocean Viking aveva bloccato la nave per un totale di dieci giorni nel porto di Civitavecchia. "Una misura, come ha denunciato sul sito di Sos Mediterranee - ha allontanato la nostra nave di soccorso dal Mediterraneo centrale, dove è urgentemente necessaria per salvare le vite delle persone che cercano di fuggire dall’escalation di xenofobia e dagli scontri in Tunisia – nonché dai gravi abusi in Libia – a bordo di imbarcazioni non sicure, mentre i mezzi di soccorso sono sempre meno. Quest’anno nel Mediterraneo sono già morte e disperse più di 1.900 persone".

"Da quando Sos Mediterranee ha iniziato a noleggiare la Ocean Viking nell’estate del 2019 - denunciano ancora gli attivisti della Ong - la nave è stata sottoposta a un numero insolitamente elevato di ispezioni di controllo dello Stato di approdo, la più recente è stata la settima in meno di quattro anni. Non solo la Ocean Viking è stata sottoposta a un livello di controllo straordinario, ma ci siamo anche trovati di fronte a interpretazioni discutibili delle regole e degli standard esistenti, così come anche altre ONG di ricerca e soccorso. Questa applicazione spesso pretestuosa delle norme ha portato a una falsa reputazione delle navi delle ONG come generalmente non conformi e non all’altezza degli standard dell’industria marittima".  

La motonave Ocean Viking era una nave da supporto per operazioni in piattaforma ed è battente bandiera norvegese e di proprietà della Hoyland Offshore: è stata noleggiata dal 2019 all'organizzazione umanitaria SOS Méditerranée per sostituire la Aquarius Dignitus nelle operazioni di soccorso dei migranti nel mar Mediterraneo.

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