GENOVA - Cinghiali, ratti e zanzare. Sono le specie più infestanti nella città di Genova: un podio stilato grazie alle segnalazioni che arrivano ma soprattutto al monitoraggio dell'Ufficio Animali del Comune.
Questo compartimento dell'amministrazione, infatti, si occupa anche di monitorare, disinfestare e campionare gli insetti, con particolare attenzione alle specie potenzialmente vettori di malattie. E proprio di questo abbiamo parlato con il professore Giorgio Chiaranz, del dipartimento di scienze della terra e dell'ambiente dell'Università di Genova oltre che naturalista e esperto in gestione della fauna urbana e pest management.
Proprio lui ha definito Genova la città peggiore d'Italia a livello di invasione di ratti durante una commissione in consiglio comunale. "Animali infestanti a Genova? Sicuramente i ratti, loro vincono su tutti. Ogni anno, come ufficio animali, effettuiamo quasi 300 sopralluoghi: di questi, il 73% sono legati ai roditori. Il resto alle zanzare".
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Le zanzare sono tra le specie più segnalate in giro per la città e sono anche pericolose: le patologie trasmesse dalle zanzare hanno infatti avuto un brusco incremento in Europa a causa dei cambiamenti climatici. "Il centro Italia è la parte del paese chiaramente più colpita perché, come sappiamo, l'habitat delle zanzare è in generale rappresentato da acque stagnanti. Anche a Genova però, negli ultimi anni, si sono verificati alcuni casi oltre che un aumento del numero di esemplari. La provincia fa parte di un progetto per il monitoraggio delle arbovirosi, ovvero dei virus portati dalle zanzare, in collaborazione con Asl 3".
Il progetto è legato alla classificazione del Ministero, che vede, dall'inizio del 2023, la provincia di Genova e della Spezia "ad alto rischio" per la presenza di virus portati dalle zanzare.
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"Diciamo che Genova è sempre stata particolare con le zanzare: nel 1990 siamo stati i primi, insieme all'Albania, a trovare la zanzara tigre in Europa - spiega Chiaranz -. Oggi abbiamo trovato la zanzara coreana e siamo il punto più a sud d'Europa dove è stata registrata la sua presenza. A Savona invece hanno registrato la zanzara giapponese, che invece nel capoluogo non è ancora arrivata".
Proprio per questo, come alla Spezia, anche i genovesi dell'ufficio animali sono partiti per Ravenna, dove hanno imparato una nuova tecnologia sperimentale da usare anche nel genovesato: "Partiremo a brevissimo con la sperimentazione di un trattamento anti larvale nel quartiere della Foce, che abbiamo scelto per la struttura del quartiere, in quanto l'unico in pianura e quindi più soggetto ai ristagni d'acqua - continua -. Ci sono state tantissime segnalazioni anche da parte dei privati e inoltre abbiamo avuto diversi casi di malattie portate dalle zanzare".
Si tratta di un dispositivo che rilascia una sostanza che crea una patina oleosa che va a soffocare determinate larve di zanzara come quella tigre. "Allo stesso tempo è un prodotto biodegradabile, visto che finirà in mare, e inoltre è selettivo: non uccide le larve di altre specie come quelle degli insetti impollinatori".
Alla Foce verranno usati i dispositivi tecnologici, mentre il quartiere di San Fruttuoso verrà monitorato costantemente in quanto zona di controllo: "Genova non è la prima città dove viene usata questa tecnologia innovativa ma sarà la prima dove i dati raccolti verranno studiati all'Università. Il polo genovese infatti userà questi trattamenti per uno studio".
Il professore ne approfitta per lanciare un appello ai genovesi: "Se tutti noi facciamo la nostra parte la situazione può essere controllata. È importante controllare e svuotare ogni possibile ristagno d'acqua così da evitare la proliferazione di questi insetti".
IL COMMENTO
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