GENOVA - È attesa per il 28 gennaio la ripresa dell'udienza preliminare per il processo legato al crollo di Ponte Morandi: un mese di stop, dopo l'ultimo incontro nel tendone del Tribunale di Genova avvenuto lo scorso 28 dicembre, che però non inciderà sui tempi della prescrizione. A decidere il rinvio è stata la stessa Paola Faggioni, giudice dell'udienza preliminare, che era stata ricusata dai legali di otto indagati, tra cui l'ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci. Faggioni, infatti, era intervenuta nell'ambito di un filone d'inchiesta parallelo a quello del crollo del ponte dedicato ai pannelli fonoassorbenti e in quell'occasione aveva chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari per Castellucci: secondo i legali della difesa, con quel provvedimento la giudice avrebbe già espresso una valutazione complessiva sull'operato di Autostrade, fatto che viene ritenuto come una prova della mancanza di 'equanimità'.
Il processo Morandi slitta al 28 gennaio, ma la prescrizione è sospesa - LA DECISIONE
Per questo motivo, era stato presentato un primo ricorso, respinto dalla Corte di Appello di Genova, da qui il ricorso in Cassazione: la decisione è fissata per il 21 gennaio. A quel punto, in base a come andrà l'udienza e quale sarà la decisione della Cassazione, il 28 di gennaio potrebbe esserci una svolta o un nuovo stop.
"Se il ricorso venisse accolto, a quel punto ci sarebbe un nuovo stop sempre con la sospensione del termine di prescrizione"
"Questo sarebbe necessario, nell'attesa che si pronuncia la Corte d'Appello. Dal punto di vista tecnico, infatti, la situazione è questa: dopo il rigetto della Corte d'Appello dell'istanza di ricusazione, gli imputati hanno fatto ricorso in Cassazione. Se il ricorso venisse accolto, vorrebbe dire che la Corte d'Appello deve riesaminare la questione sulla ricusazione e rivalutare le problematiche che ha posto la difesa", spiega a Primocanale l'avvocato Raffaele Caruso, legale del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi.
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L'auspicio per le parti civili, ma anche per gli stessi familiari delle 43 vittime che hanno perso la vita quel terribile 14 agosto 2018 e che sono stati esclusi dal procedimento, ma che continuano a seguire la vicenda giudiziaria con partecipazione è che invece "la Cassazione rigetti il ricorso arrivando a mettere una pietra tombale rispetto alla questione ricusazione e alla legittimità della conduzione dell'udienza da parte dell'attuale gip, Paola Fagioni". A quel punto, niente più interruzioni.
"Il processo prenderebbe il via in maniera definitiva"
E il legale Caruso continuerà a prendere parte al procedimento come avvocato di cittadini e aziende del Comitato Zona Arancione Ponte Morandi, mentre il comitato dei parenti è stato escluso in quanto il comitato è nato dopo i fatti, ovvero dopo il crollo. Un'interpretazione dei principi che per Caruso è "intrisa di un formalismo di cui mi pare che molti abbiano colto l’ingiustizia".
IL COMMENTO
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