Il processo per il crollo del 14 agosto del 2018 continua con tre udienze preliminari alla settimana fino alla fine di quest'anno, necessarie per capire i ruoli dei 59 indagati nella caduta del crollo. Negli ultimi tre anni sono usciti nuovi dettagli e nuove notizie, l'ultima in questi giorni: "In questi giorni siamo sbalorditi da alcune situazioni estremamente inquietanti, abbiamo notizia di un Consulente Tecnico di Parte degli imputati al Processo per il crollo del ponte Morandi che aggredì verbalmente in una sessione tecnica, i Periti nominati dal GIP, nelle prossime settimane andrà in giudizio. Abbiamo una perizia risultante dal secondo incidente probatorio che identifica in modo chiaro quali siano state le cause del crollo, ovviamente questo non è di gradimento degli imputati perché mette nero su bianco lo stato di conservazione della struttura. In questi giorni inoltre si è svolto un convegno on line dell’associazione internazionale IABSE in lingua inglese il cui titolo suona così "Ponti crollati, lezioni apprese", a fronte di questo titolo ed a fronte delle esternazioni anche di illustri rappresentanti del mondo ingegneristico italiano restiamo perplessi, preoccupati e chiaramente molto dubbiosi." Sono queste le parole di Egle Possetti, presidente del comitato ricordo vittime Ponte Morandi.
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"Pare che non sia ancora chiara la motivazione del crollo del ponte Morandi, che varie ipotesi siano tutte possibili. Non essendo professionisti del campo, ma avendo attentamente letto la Perizia che ha sancito in modo inequivocabile la motivazione (a fronte di un immane lavoro complesso ed articolato), non possiamo che porci alcune domande - scrive Egle Possetti - sulla base di quanto riportato dalla stampa: questi illustri personaggi sanno che altri illustri colleghi indipendenti hanno già stabilito le cause del crollo mettendole nero su bianco? Sanno che dalle carte emerse era nota la pericolosità di questo ponte ed il rischio crollo conseguente? Sanno che i sistemi di controllo tipo RIMT utilizzati erano dalla seconda metà degli anni novanta notoriamente squalificati a livello internazionale? Pensiamo che andrebbe fatta una seria riflessione da parte di questo mondo sulle responsabilità morali che in alcuni casi potrebbero aver avallato comportamenti scarsamente virtuosi, e sulle lezioni realmente apprese dal crollo. Vediamo invece, a distanza di tre anni dal crollo, che ancora le azioni di diffusione delle corrette informazioni mancano, e che vi è ancora molta confusione, come se i due anni di indagini non fossero mai esistiti."
Il tema è, ancora una volta, quello del motivo del crollo del ponte, che cadendo si è portato via 43 vite: "Allora restiamo sbalorditi noi parenti, ovviamente più di altri, e vogliamo che tutti sappiano che non permetteremo a nessuno di mettere in discussione quella che è la realtà del crollo, lotteremo con tutte le nostre forze contro valutazioni fantasmagoriche pur se provenienti da illustri professionisti, forse non hanno letto le carte processuali, ed è possibile stante la loro riservatezza, ma tutti abbiamo letto quanto trapelato negli organi di stampa, tutti noi sappiamo molto bene in cuor nostro dal primo momento cosa sia avvenuto e qualcuno con elevata professionalità lo ha acclarato, speriamo che prima o poi veramente qualcuno impari una lezione da questo crollo e non sia il mero titolo di un convegno, speriamo si faccia ammenda per troppi anni di pericolosa inerzia, anche a protezione di altri ponti e di altre vittime potenziali. Noi come sempre saremo qui per bloccare tutti i tentativi di mistificazione e per far emergere la verità."
IL COMMENTO
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