Cronaca

Rinvio di un mese in attesa della decisione della Cassazione del 21 gennaio
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GENOVA - E' stata rinviata al 28 gennaio ma senza incidere nei tempi della prescrizione l'udienza preliminare per il processo legato al crollo di Ponte Morandi, rinvio deciso a causa della ricusazione del gup richiesta dai legali di otto indagati.

Lo ha deciso oggi, 28 dicembre, il giudice dell'udienza preliminare Paola Faggioni, che era stata ricusata - rifiutata - per avere richiesto e ottenuto gli arresti domiciliari di alcuni indagati, fra cui l'ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci, nell'ambito di un filone d'inchiesta parallelo a quello del crollo del ponte dedicato ai pannelli fonoassorbenti.

Secondo i legali, con quel provvedimento la giudice avrebbe già espresso una valutazione complessiva sull'operato di Autostrade, fatto che viene ritenuto come una prova della mancanza di 'equanimità'. Il ricordo era stato però respinto dalla Corte di Appello di Genova, da qui il ricorso in Cassazione, che ha fissato la data della decisone al 21 dicembre.

Nell'udienza di stamane cruciale è stata la posizione di Massimo Terrile, uno dei due pm dell'inchiesta insieme a Walter Cotugno, che è intervenuto e si è detto d'accordo sulla sospensione dell'udienza preliminare ma a patto che l'allungamento dei tempi non incidesse sui tempi di prescrizione dei reati.

Emmanuel Diaz, che quel 14 agosto 2018 perse il fratello Henry, ha commentato: "E' stata una decisione ponderata perché si va al 28 gennaio, ma sospendendo la prescrizione: per molti questa sembra la strategia più adatta. Rimango deluso dal fatto che non abbiamo ancora sentito il pubblico ministero elencare le motivazioni dell'accusa, ma aspettare ancora un mese non cambia niente. Abbiamo le carte per dimostrare la verità, abbiamo le carte per dimostrare che è stato un omicidio e non un incidente. Abbiamo le carte per dimostrare che hanno agito come dei criminali". 

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