Cronaca

Toccante storia intercettata ieri sera dai poliziotti della Polfer di Brignole: l'animale, di piccola taglia, era in un sacchetto sporco di sangue. L'anziana, confusa, voleva prendere un treno, è stata consigliata di tornare a casa e rinviare la sepoltura al g
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GENOVA -Si aggirava nell'atrio della stazione di Brignole con un sacchetto sporco di sangue stretto al grembo, come se stringesse un bambino, o comunque un qualcosa per lei molto importante, di caro.

Gli agenti del Polfer hanno intuito subito che quell'anziana dall'aria confusa non era pericolosa, ma viste le macchie ematiche che spuntavano sulla busta di plastica non hanno potuto fare altro che fermarla e controllare. Dentro il sacchetto c'era parte della sua esistenza, una parte di lei che non c'era più, ormai privo di vita, esanime: un cagnolino di piccola taglia, "grande come un gatto", racconterà un poliziotto che quando l'ha visto si è subito ritratto con gentilezza, come per rispetto per l'animale e la padroncina, evidentemente stravolta dal dolore, in tranche. "Devo prendere un treno per andare a seppellirlo, glielo avevo promesso, era il mio cagnolino, è morto poche ore fa" ha farfugliato l'anziana gli occhi arrossati dalle lacrime e il cuore in pena, come il suo aspetto.

Gli agenti hanno capito il suo dramma, perché chi ha un animale in casa sa perfettamente quanto si soffre in momenti come questi. Perché cani e gatti sono molto di più, sono figli, compagni, sanno essere tutto o quasi. Così i poliziotti di "Genova Brignole, proprio mentre da Verona giungono terribili notizie di poliziotti cattivi e violenti, hanno agito con il cuore più che con la divisa e i codici.

Erano quasi le ventitré di una serata calda e in giro c'era poca gente, distratta, qualche balordo, clochard. Gli agenti invece di allertare il servizio veterinario che avrebbe innescato tutta una serie di possibili conseguenze, prima fra tutte il possibile sequestro del cagnolino per accertamenti, si sono limitati a fare due riscontri sull'identità dell'anziana, un'ottantenne genovese senza precedenti penali, residente in centro, poco lontano dalla stazione. Poi l'hanno rincuorata e le hanno restituito il suo sacchetto con dentro il suo compagno da chissà quanti anni, un esserino piccolo piccolo che per lei era una montagna di ricordi e di affetti, di momenti belli, di compagnia, di effusioni reciproche, un sacchetto che lei ha subito riportato e stretto in grembo.
Quindi gli agenti - che a pensarci bene per la loro grande e spontanea premura nei confronti della donna e al suo cagnolino meriterebbero un riconoscimento al Premio Fedeltà del Cane che si svolge ogni agosto a San Rocco di Camogli - hanno consigliato all'anziana di rinviare la sepoltura al giorno dopo, "a quest'ora ci sono pochi treni, vada a casa, lasci il cagnolino in un luogo al fresco e vada a riposare. Domani avrà tempo di fare tutto".

La donna con il suo cane li ha osservati con rispetto e attenzione, e dopo pochi minuti di silenzio ha obbedito: ha sussurrato un "grazie" a quei ragazzi in divisa che potevano essere suoi nipoti e si è incamminata con lentezza verso casa, apparentemente già più sollevata, quasi serena. 

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