GENOVA - "Genova è solo antifascista". Con questo grido in centinaia sono scesi in piazza alla vigilia dell’anniversario del 25 aprile per rimarcare i valori di libertà e democrazia conquistati 78 anni fa con la liberazione del Paese dall’oppressione nazi-fasciata. Giovani, anziani e bambini hanno partecipato al corteo che da piazza Corvetto è transitato per via Serra, via Fiume, via XX Settembre fino ad arrivare in piazza De Ferrari. Generazione diverse unite in piazza per ricordare i valori e le lotte di allora.
"Ora e sempre resistenza. Contro guerra e nuovi fascismi", "La Genova che resiste non fomenta la guerra, no armi in Ucraina" e ancora: "Figlie della stessa terra, noi donne diciamo no alla guerra" alcuni degli striscioni e cartelli portati dai manifestati che hanno fatto capolino subito dietro quello in testa al corteo di "Genova Antifascista". La musica, i tamburi e i fumogeni ad accompagnare i manifestanti con lo sventolio incessante delle bandiere.
Circa 400 le persone che hanno preso parte al presidio in movimento, organizzato per contrastare le commemorazioni ufficiali del 25 aprile, organizzate dalle istituzioni. Numerose le sigle e le associazioni che hanno preso parte alla manifestazione, da Genova Antifascista ai portuali, passando per gli ambientalisti, fino ad arrivare agli esponenti di partiti come Uniti per la Costituzione.
"L'obiettivo è quello di boicottare le parole 'vuote' di Toti e Bucci che questo 25 aprile parleranno dal palco di piazza Matteotti" spiegano dal presidio in movimento. Piccoli momenti di tensione quando da una finestra di via Serra qualcuno ha lanciato dell'acqua sul corteo e, successivamente, quando i manifestanti hanno acceso e poi qualcuno lanciato dei fumogeni contro la sede di Confindustria in via Fiume proprio davanti alla stazione Brignole. Poi l'arrivo a De Ferrari con i fuochi d'artificio finali.
Ad accompagnare il corteo gli agenti della polizia che hanno seguito tutto il percorso. Qualche limitato disagio al traffico del centro con la chiusura temporanea delle strade per permettere il passaggio dei manifestanti.
IL COMMENTO
Dalle morti sul lavoro alle pensioni, non basta la Liguria virtuosa a metà
I programmi della Liguria? Quelli di cinquant’anni fa