Cronaca

Martedì si è svolto l'incontro tra sindacati e Aspi presso la sede di Confindustria a Genova: alla base la scelta dell'azienda di non voler implementare i caselli con casse automatiche. I sindacati hanno denunciato Aspi all'Ispettorato del lavoro
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GENOVA - Ancora una volta Autostrade per l'Italia finisce nell'occhio del ciclone.

Nella giornata di martedì 31 gennaio 2023 si è svolto l'incontro tra sindacati e Aspi presso la sede di Confindustria a Genova "per le procedure di raffreddamento aperte a causa delle scelte aziendali di non voler concretizzare gli accordi territoriali e nazionali, dove prevede l'implementazione di modalità di pagamento con casse automatiche, accessibili a tutta la clientela, garantendo una maggiore scorrevolezza in uscita dai caselli autostradali", si legge nella nota di Filt Cisl, Fit Cgil, Uiltrasporti e SLA Cisal.

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"Il sindacato contesta la decisione di privilegiare il contenimento dei costi aziendali mettendo in secondo piano la sicurezza dei clienti della rete autostradale e degli operatori. Così facendo Autostrade per l'Italia antepone il profitto alla sicurezza, viola le intese territoriali e nazionali anche rispetto agli impegni assunti di incrementare gli orari per i contratti part time, privilegiando il non rispetto dei riposi di legge. Per questa ragione abbiamo presentato denuncia all’Ispettorato del Lavoro", si legge ancora nella nota stampa.

"Nella denuncia abbiamo segnalato richieste di prestazioni mensili oltre le 48 ore settimanali a copertura dei livelli di servizio delle stazioni autostradali e dei livelli della Sala Radio e del Supporto logistico Esazione, mancata fruizione delle 11 ore di riposo giornaliero, mancanza di fruizione del riposo di 35 ore Settimanali, utilizzo improprio del Part-Time oltre le 160 ore mensili e utilizzo improprio dei contratti stagionali con 25 prestazioni mensili".

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"Il sindacato purtroppo ha dovuto registrare un atteggiamento di totale indifferenza da parte aziendale nonostante gli addetti del tronco autostradale genovese abbiano sempre dimostrato estrema disponibilità e attaccamento all'azienda anche nei momenti peggiori seguiti dal crollo del ponte Morandi. Nei prossimi giorni verrà valutata la possibilità di mettere in campo le mobilitazioni necessarie ad ottenere risposte adeguate alla garanzia della sicurezza del servizio e della qualità del lavoro degli addetti di ASpI 1° tronco Genova". Le Segreterie Territoriali di Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti, Sla-Cisal, rappresentate da Fit-Cisl, Walter Noris, Silvana Comanducci, Piergiorgio Brigati, con le rispettive RSA aziendali si accingono quindi ad attivare le azioni conseguenti a tutela della sicurezza e della dignità dei lavoratori del primo tronco di Autostrade per l’Italia.

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