Cronaca

L'assassino ha usato un micidiale dardo con punta a ritenzione estratto dai medici del San Martino. Giovedì l'addio a Romero: funerali pagati dal Comune
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GENOVA -L'autopsia svolta dal medico legale Sara Lo Pinto sul cadavere di Javier Miranda Romero, il muratore peruviano di 41 anni ucciso nel centro storico da dal 63enne Evaristo Scalco, ha confermato che il dardo con la punta da caccia a ritenzione ha trafitto il fegato dell'uomo provocando un'emorragia mortale. Proprio il tipo di punta usata dall'omicida, come quello della foto, ha reso inutile il maldestro e disperato tentativo di estrarre la freccia dall'addome del ferito da parte dell'assassino.

La freccia era stata estratta dai medici della sala di rianimazione che hanno provato a salvare il ferito asportando la parte di fegato lesionata ipotizzando anche un trapianto dell'organo. Ma è stato tutto inutile: l'uomo è morto alcune ore dopo nella sala di rianimazione dell'ospedale San Martino.


All'autopsia disposta dal magistrato Arianna Ciavattini titolare dell'indagine ha assistito anche il medico legale Maria Lucrezia Mazzarella, perito dei familiari della vittima.

Dopo l'esame autoptico è stata fissata la data del funerale che sarà svolto alle 11.45 di giovedì 10 novembre nella chiesa di Santa Caterina, a Portoria, uno dei tradizionali luoghi di preghiera e d'incontro dei fedeli della comunità latinoamericana di Genova.
Ad officiare la cerimonia sarà padre Angelo, un religioso peruviano.


Il funerale, offerto dal Comune di Genova in segno di vicinanza alla vedova della vittima e svolto dall'Asef, sarà un momento di grande emozione e d'incontro per la comunità latinoamericana, ma non solo, che si stringerà  Patricia e ai due figli della vittima, una ragazzina avuta dal primo matrimonio, e il piccolo nato il giorno prima dell'omicidio con la nuova compagna.


Proprio per festeggiare la nascita del figlioletto Javier la sera fra l'1 e il 2 novembre si era recato nel centro storico con un connazionale residente nei vicoli: dopo la serata trascorsa in un noto bar della Maddalena frequentato dai sudamericani prima di mezzanotte si è incamminato verso vico Mele, dove abita l'amico, e dove ha incontrato il suo assassino.

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