Cronaca

Non è la prima volta che per le vie della città vengono ritrovati bocconi avvelenati, polpette chiodate o spugne fritte, 'spuntini' letali per gli animali. Ora le associazioni animaliste vogliono risposte: chi è il colpevole?
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GENOVA - Non è chiaro se l'obbiettivo di chi ha sparso i bocconi contenenti chiodi e pezzi di vetro nella periferia di Genova, nel quartiere di Oregina, fossero i cani o i cinghiali ma a farne le spese sono state due cucciole di cane, Paprika e Nina, che ora versano in condizioni critiche nella clinica veterinaria genovese della Foce. I wurstel, notati subito dalla padrona dei cani che passeggiava insieme a loro in salita San Barnaba, avevano dentro dei lunghi chiodi e anche dei pezzi di vetro: la prontezza della donna, che ha 'fiutato' la trappola ed è subito intervenuta, ha dato qualche chance di sopravvivenza agli animali. 

Non è la prima volta che per le vie della città vengono ritrovati bocconi avvelenati, polpette chiodate o spugne fritte, 'spuntini' letali per gli animali. L'ultima volta era stato nel centro storico dove una cagnolina era morta, nonostante la corsa in clinica, dopo aver ingerito del veleno per topi sparso a terra dopo che qualcuno aveva distrutto l'esca (LEGGI QUI). Nello stesso quartiere di Oregina sono state diverse le segnalazioni sui gruppi social della zona, e ora è allarme tra i proprietari di cani e gatti che temono per la vita dei loro animali. 

In nome dei due cani ora in clinica l'associazione animalista Aidaa e alcuni animalisti genovesi, dopo aver presentato una denuncia contro ignoti in procura per maltrattamento di animali hanno posto anche una taglia da mille euro. La taglia, si legge nella nota di Aidaa, "sarà pagata a chi con la propria denuncia resa nelle forme di legge aiuterà a individuare e far condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili di tali atti criminosi". 

Le forze dell'ordine che si stanno occupando del caso esamineranno anche le riprese delle telecamere della zona per cercare l'autore del gesto.

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