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Momento clou del progetto sono le 'Giornate accoglienti', un incontro per la reciproca conoscenza e la realizzazione di attività condivise tra le famiglie rifugiate e la cittadinanza del territorio
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GENOVA-Più di 80 giorni di guerra in Ucraina. Il flusso migratorio verso il capoluogo ligure continua, e continuano i progetti per sostenere bambine e bambini, ragazze e ragazzi ucraini rifugiati nel loro inserimento sociale e scolastico, supportare le loro famiglie nel percorso di integrazione sul territorio ma anche sensibilizzare e accompagnare la comunità locale nell'accoglienza dei nuclei familiari provenienti dall'Ucraina: sono questi gli obiettivi del progetto P.a.c.e. - Percorsi Di Accoglienza Comunitaria.

Nei Contesti Educativi, che Helpcode promuove sul territorio genovese, dove sono circa 3000 le persone accolte fino a oggi, per un totale di 262 nuclei familiari, inclusi 332 minori. Il progetto partirà con un pilota di 3 settimane nell'Istituto Comprensivo Teglia, a Genova. Dal 23 maggio al 10 giugno, giorno di chiusura delle scuole. Il progetto P.a.c.e. riprenderà poi le sue attività al rientro in settembre. Mentre i centri estivi accoglieranno laboratori ludico-educativi messi in campo dagli operatori di Helpcode e saranno gratuiti per tutti i bambini ucraini rifugiati. Il progetto prevede una serie di attività pensate per tutti i target di beneficiari: bambini in età scolare, ragazzi, genitori. Per i più piccoli vengono realizzati laboratori ludico-espressivi sia in orario curricolare che extra-curricolare, che facilitano la socializzazione fra bambini ospitati ed ospitanti. Per le famiglie, Helpcode organizza e coordina un sistema di tutoraggio volontario da parte delle famiglie dell'IC ospitante, per accompagnare i singoli nuclei/mamme sole nelle incombenze burocratiche legate alla loro permanenza, nell'orientamento ai servizi offerti dal territorio, nella conoscenza dello stesso e delle modalità di trasporto esistenti, nelle faccende quotidiane.

Inoltre, corsi base di lingua italiana per stranieri sono realizzati per permettere alle famiglie dei bimbi in fuga dal conflitto di raggiungere una prima autonomia linguistica, indispensabile per l'inserimento nel nuovo contesto sociale. Momento clou del progetto sono le 'Giornate accoglienti', un incontro per la reciproca conoscenza e la realizzazione di attività condivise tra le famiglie rifugiate e la cittadinanza del territorio. Gli incontri hanno sempre una connotazione pratica e un contesto comunitario e conviviale, come la cucina condivisa o la cura di spazi pubblici.

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