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Il matrimonio tra un meccanico collaudatore imperiese di 40 anni e la fidanzata russa, Starla, di 30 anni, residente a Petrozavodsk, nella Repubblica di Carelia, a circa quattrocento chilometri da San Pietroburgo, in Russia, si è trasformato in un'odissea: in parte per la burocrazia e in parte per la guerra.

"Ci siamo sposati il 26 aprile scorso - racconta Alessandro - ma sono ancora in mezzo alle carte per accogliere mia moglie in Italia".

La guerra crea problemi per raggiungere la Russia. "Sono andato a Tallinn in aereo da Malpensa convinto di poter espatriare via terra. Ma giunto in Estonia mi è stato detto che con il visto turistico sarei potuto espatriare solo con l'aereo". Ma a causa della guerra non ci sono voli diretti dai Paesi che hanno applicato sanzioni alla Russia. "I costi sono lievitati, si può entrare soltanto da Serbia, Turchia o Dubai". Per uscire dalla Russia invece è sufficiente l'autobus.

"Alla fine ho trovato un volo a 400 euro da Tallinn, con scalo a Istanbul, dove sono salito su un altro volo per San Pietroburgo". Da lì Alessandro ha preso il treno per Petrozavodsk, la città della sua sposa. "In Russia sono stati gentili e almeno tre volte mi hanno risparmiato problemi. Il responsabile dell'ufficio consolare russo a Tallinn mi ha ricevuto senza appuntamento, alla stazione di San Pietroburgo ero in ritardo ed ho rischiato di perdere il treno ma la cassiera mi ha permesso di fare il biglietto a bordo avvertendo il capotreno. Infine, il personale dello Zags (il Registro degli atti di Stato civile) ha accelerato la prenotazione del matrimonio sapendo che mi stava scadendo il visto". Conclude Alessandro: "Mia moglie arriverà tra una settimana, dobbiamo sbrigare formalità con il consolato italiano a San Pietroburgo per un visto particolare di categoria C che potrà essere convertito in permesso di soggiorno una volta in Italia".