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Blitz di un abitante durante la corsa per denunciare una frana mai risanata aperta da tre anni e avvilisce la pulizia delle strade prima della corsa: "Qui ci vorrebbe un Giro d'Italia tutti i giorni".
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GENOVA -Il giorno dopo la festa del Giro d'Italia in via Trensasco rimane tanta rabbia e delusione perché la cartolina che tutto il mondo ha potuto ammirare in tv della strada in salita diventata Premio della Montagna della tappa non è poi così bella.

Il problema più urgente è una frana che a inizio della prima salita tiene in ostaggio la famiglia che vive nell'ultima casa del comune di Genova.

Un giovane abitante, Simone Lo Verde, per denunciare questa situazione ha messo in atto un vero e proprio blitz esponendo cartelli poco prima del passaggio dei ciclisti, perchè se lo avesse fatto prima sarebbero stati rimossi, rivela. "Serve un milione e mezzo per sistemare la strada che rischia di crollare al transito dei pullman" esemplifica Lo Verde. Lì a causa dello smottamento il traffico è regolato con un senso unico alternato regolato da un semaforo: un disagio in più per i tanti automobilisti che percorrono ogni giorno la strada che collega la Valbisagno e la Valpolcevera.


Nella parte iniziale della strada, invece, fra gli anziani e i passanti della zona che gravitano intorno alla storica società operaia di mutuo soccorso La Concordia, poco dopo l'incrocio con via Piacenza, a San Gottardo, tanti apprezzamenti per la giornata di festa regalata dal passaggio della carovana del Giro, ma anche la tristezza nel vedere che solo per il passaggio della corsa le strade sono state pulite, "persino igienizzate, come non era mai successo in passato", "qui - aggiungono con un sorriso amaro - ci vorrebbe un Giro d'Italia tutti i giorni".

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