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Il segretario regionale del sindacato degli inquilini a Primocanale: "Fatti ricollocare 200 milioni ma non è sufficiente"
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GENOVA- La combinazione tra sfratti, rialzo dei prezzi dei beni energetici, alimentari e di prima necessità si lega all'incertezza per la guerra in Ucraina rischia di creare le basi per un boom dell'emergenza abitativa. "Prima del Covid in Liguria c'erano 3.900 esecuzioni di sfratto, ora prevediamo che siano raddoppiate" spiega Stefano Salvetti, segretario regionale del Sicet, il sindacato degli inquilini.


Un problema che in Italia, e soprattutto in Liguria, si lega con le poche abitazioni messe a disposizione per l'edilizia popolare. Le case costruite direttamente o indirettamente dallo Stato a basso costo per i cittadini con redditi bassi continuano a essere troppo poche. A spiegare la situazione a Primocanale, durante la trasmissione Tiziana&Cirone, il segretario regionale del Sicet. "In Italia abbiamo l'edilizia popolare più bassa d'Europa - spiega Salvetti -. Siamo la settima potenza mondiale e siamo all'ultimo posto in Europa. Nel nostro Paese ci sono solo 750mila alloggi messi a disposizione per chi ha un reddito basso o nullo, circa 18 mila in Liguria e solo 10.700 a Genova. Spagna, Francia, Germania e molte altre nazioni quando qualcuno va in difficoltà, hanno a disposizione un salvagente da lanciare. Da noi è una cosa vergognosa".

La povertà dilaga in Liguria mettendo in ginocchi migliaia di famiglie (LEGGI QUI). A dimostrarlo i dati delle associazioni di volontariato e religiose, che da sempre tendono una mano a chi non ce la fa. Purtroppo, non basta. Soprattutto quando non si ha più un posto dove dormire: "Da poco siamo riusciti con il Governo, dopo vari incontri, con una piattaforma unitaria delle tre confederazioni, a ricollocare ulteriori 200 milioni per il fondo sostegno affitti, ma sono insufficienti. Sono troppe le persone che hanno redditi sotto ai mille euro, a volte toccano anche lo zero. Loro sono le persone che non si possono permettere neanche una casa a canone concordato. Abbiamo bisogno di un salvagente, e quel salvagente si chiama Erp, edilizia residenziale pubblica. Nel Pnrr sono state allocate risorse per la rigenerazione di diversi alloggi, per la riqualificazione anche di appartamenti, ma non si è messa una lira per ampliare la coperta assistenziale pubblica". 

Povertà, un ligure su tre a rischio: la politica se ne occupi-LA NOTIZIA

Per questo il sindacato ora chiede un incontro con la Prefettura. Conoscere i numeri reali di chi ha bisogno, soprattutto dopo un periodo difficile come la pandemia per covid, è fondamentale. "Nel 2019, prima di tutto, tra richieste ed esecuzioni arrivavamo ad un numero che si aggira intorno a 3.900 persone con canoni concordati. Le nostre stime mostrano che dopo il Coronavirus la situazione è peggiorata drasticamente e il numero potrebbe essersi raddoppiato. Per questo chiediamo un incontro, abbiamo bisogno di sapere il dato reale ora, non tra due anni quando usciranno quelli del ministero, perchè a quel punto la gente sarà già per strada, senza una casa".

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