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Un italiano su tre è a rischio di esclusione e marginalità sociale, per gli effetti micidialmente combinati di Covid, guerra russo-ucraina, crisi energetica e inflazione.

In Italia 5,6 milioni di persone vivono in povertà assoluta, dato che aumenta per i nuclei di soli stranieri. Cresce la povertà minorile: era l'11,4% nel 2019, è salita al 14,2% nel 2021 e riguarda 1 milione e 384mila under 18. Diminuisce l'abbandono scolastico ma l'Italia, col suo 13,1%, resta quarta in Europa dopo Malta, Spagna e Romania. Nel 2020 un italiano su 10 ha rinunciato a curarsi e in Molise, Basilicata e Calabria più di un abitante su cinque dà corso alla "emigrazione ospedaliera". Crescono gli anziani con difficoltà motorie, solo un disabile su tre ha un lavoro, in 2,3 milioni di famiglie c'è un disabile grave. Quasi la metà delle persone Lgtb+ hanno subito discriminazioni.

I dati della Liguria e di Genova si rispecchiano pienamente in quelli nazionali come conferma intervenendo a Primocanale, durante la puntata di "Tiziana & Cirone" dedicata all'allarme povertà, Claudia Lanteri presidente dell'Ordine degli assistenti sociali della Liguria. "Un italiano su tre, un genovese e ligure su tre rischia l'esclusione sociale: ci stiamo preoccupando e pensiamo di capire come consigliare gli amministratori, noi siamo assistenti sociali che cercano di individuare le priorità, che dovranno essere in posizione privilegiata nell'agenda della nuova amministrazione comunale".

Un quadro drammatico, che si amplifica nel raffronto fatto da monsignor Andrea Parodi, a capo della Caritas diocesana di Genova, che ricorda come "A Genova ci sia una slot machine ogni 150 persone, una percentuale superiore a quella dei posti letto negli ospedali". Aggiunge don Maurizio Scala della Comunità di Sant'Egidio: "Le domande arrivano prima a noi, che siamo sulla strada, che alle istituzioni. Nei nostri centri arrivano persone che chiedono aiuto per bollette e affitto, ma aumentano quelle che hanno un reddito ma non è sufficiente per pagare l'ordinaria amministrazione della famiglia: con il 7/8% di inflazione la situazione si complica, nei bilanci familiari mancano i soldi erosi dall'inflazione. Serve presenza diretta sul territorio per rispondere ai reali bisogni. Se in una famiglia ci sono figli minori i conti saltano".


"Aumentano nei nostri servizi - ribadisce la presidente Lanteri - le persone con disagio economico correlato a problema di esclusione, non è mai solo mancanza di lavoro o difficoltà economica, ci sono anche le difficoltà scolastiche o i casi di famiglie con malattia cronica, che non riescono più ad accedere alle cure. Anche gli investimenti a livello nazionale sono pensati per stabilizzare il servizio sociale".