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La situazione nella capitale ucraina è migliorata ma si teme che nei sobborghi si possano scoprire nuove atrocità commesse dall'esercito russo
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KIEV - "Le immagini delle fosse comuni creano odio, non può essere altrimenti. Non si può rimanere indifferenti. Danno ancora più motivazione agli ucraini per resistere e creano odio anti russo". È questo il commento di Costantino Passalacqua, ligure a Kiev, dopo la scoperta di una nuova fossa comune nella città di Buzova: "Si teme che ogni sobborgo attorno a Kiev possa nascondere queste cose - spiega - ovviamente speriamo di no ma il timore è concreto".

"C'è meno pressione su Kiev, ogni tanto c'è qualche allarme ma non è più come prima, ieri uno o due". Passalacqua racconta la situazione in Ucraina dove si è giunti al 46esimo giorno di guerra: "La guerra si sta spostando di nuovo nel Donbass. Con la bella stagione aumentano le preoccupazioni perché i carri armati russi saranno più agevolati. A Kiev la situazione è più calma ma a Odessa i combattimenti stanno diventando pesanti, a Mariupol lo sono sempre stati, intorno a Kharkiv la situazione è pesante. Zelensky ha detto che è una settimana decisiva e lo penso anch'io".

L'Europa ha fatto sentire il suo sostegno all'Ucraina, testimoniato anche dalle visite del Primo Ministro inglese Boris Johnson e del presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen: "Gli ucraini hanno riposto tante speranze nell'Unione Europea - spiega Passalacqua - e loro, come gli inglesi, si stanno muovendo bene per aiutare l'Ucraina e fiaccare la Russia con le sanzioni".

Ma gli aiuti non sono solo istituzionali: tante persone comuni hanno dato il loro sostegno all'Ucraina e lo stesso popolo ucraino ha cercato di fare fronte comune per resistere, come testimonia l'attività dello stesso Passalacqua che ha riattivato la cucina di una scuola per dare da mangiare ai bisognosi: "Grazie a Dio gli aiuti stanno arrivando, riusciamo anche a variare il menù, però mancano "i clienti". Tanto sono tornati e si sono presi cura di chi era rimasto solo. Noi continuiamo a preparare cento pasti al giorno perché tanta gente è ancora scoperta dagli aiuti dei volontari e cerchiamo di occuparcene. Però tanti sono tornati, c'è un lento ritorno alla vita normale".

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