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Una scelta in linea con gli ultimi provvedimenti emanati dal Comune di Imperia, dove già i primi di marzo erano state abbassate le temperature all'interno di case, scuole e edifici industriali, sempre per combattere le conseguenze della guerra in Ucraina
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IMPERIA-Nessuna proroga per accendere il riscaldamento ad aprile come 'sanzione' alla Russia. È la decisione del sindaco di Imperia, Claudio Scajola, che ha giustificato così la scelta di non autorizzare la proroga dell'accensione del riscaldamento nelle scuole dell'Imperiese. Richiesta arrivata da alcuni residenti, genitori di bambini e ragazzi, che hanno notato le basse temperature delle ultime settimane.

Proroghe già messe in atto negli anni passati da diversi Comuni, come quello di Genova nel 2021 o quello di Borghetto Santo Spirito, che quest'anno, tenendo conto delle previsioni metereologiche, ha deciso di autorizzare la proroga dell'accensione degli impianti di riscaldamento per cinque ore giornaliere, a far data dal primo al 18 aprile. Scelta simile adottata anche dal Comune di Sanremo, che ha deciso di continuare fino al 15 aprile, Alassio, che ha prorogato fino al 18 o Diano Marina, che andrà avanti a riscaldare gli edifici fino al 10 aprile.

A Imperia la temperatura massima in casa diventa 19 gradi-LA NOTIZIA

Una scelta in linea con gli ultimi provvedimenti emanati dal Comune di Imperia, dove già i primi di marzo erano state abbassate le temperature all'interno di case, scuole e edifici industriali, sempre per combattere le conseguenze della guerra in Ucraina e aiutare i cittadini ad affrontare il caro bollette. "Ho letto e ascoltato le richieste che sono giunte da alcuni cittadini e dai genitori di qualche alunno per prorogare l'accensione del riscaldamento anche nel mese di aprile - spiega Scajola -. Non senza turbamento, comunico che non ritengo opportuno procedere in questa direzione. Appartengo a coloro che sospenderebbero l'acquisto di gas dalla Russia, perché quei soldi sono utilizzati dal governo di Mosca per finanziare la guerra in corso. Per quanto è in nostro potere, cerchiamo almeno di limitarne l'uso il più possibile".

"Lo dico in maniera semplice e schietta, senza giri di parole, come sono abituato a fare: in Ucraina è in corso un massacro e davanti a questo non possiamo far finta di nulla - conclude -. Mettere un maglioncino, ad aprile e per qualche giorno, non penso che sia un così grande sacrificio. Diciamocelo con la sincerità che ci contraddistingue".

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