Il presidente dell'Anpi di Genova Massimo BiscaSi infittisce il caso di ritrovamento di due molotov fuori dallo stabilimento dell'ex Ilva di Cornigliano. Dai primi riscontri, sembrerebbe non trattarsi solo di un atto dimostrativo ma di un attacco voluto e non portato a termine. Insieme alle due molotov, sono stati rinvenuti anche due razzi da segnalazione, dove la carta è stata sostituita dalla scritta Acab, contro la polizia. Ed erano pronti a esplodere. Le indagini sono in corso e la Procura non esclude nessuna pista, tra cui il "no" intimidatorio all'installazione del forno elettrico nella sede ex Ilva.
"Nessuno tocchi la fabbrica di Guido Rossa"
Sull'episodio è intervenuto il presidente dell'Anpi Genova Massimo Bisca, che ribadisce il suo "no" a intimidazioni nella febbrica che è stata simbolo di Guido Rossa. "Quello a cui abbiamo assistito è un gesto dimostrativo, ma con il linguaggio inquietante del terrorismo: così si può definire il ritrovamento di due bottiglie di molotov, fortunatamente senza contenuto infiammabile, insieme a fumogeni, pietre e uno striscione "no al forno", oltre a una scritta che insulta la polizia" ha commentato Massimo Bisca.
Contrapposizione tra territorio e lavoro
Secondo il presidente dell'Anpi si è trattato di un gesto senza rivendicazioni, che però è definito tanto più odioso perché il complesso siderurgico genovese è stato il luogo di lavoro di Guido Rossa. Il sindacalista ucciso dalle Br il 24 gennaio 1979. "A qualcuno piacerebbe vestire di tensione ogni discussione in merito alle scelte future nell'area industriale e del futuro di Cornigliano - ha aggiunto Massimo Bisca -. Non è pensando di contrapporre territorio e lavoro, usando mezzi intimidatori, che si arriverà a una decisione".
Clima di tensione a Genova
Massimo Bisca denuncia il clima di tensione che si respira a Genova negli ultimi giorni, riportando alla mente anche le aggressioni all'interno di alcuni istituti di scuola superiore. "Le troppe azioni violente di queste settimane in città, come l'attacco squadrista al liceo Leonardo da Vinci e in altre scuole, impongono la necessità di riflettere su chi davvero voglia creare e alimentare il caos a Genova" ha dura presa di posizione del presidente dell'Anpi Genova.
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