Nella sempre innovativa e mai banale città di Molassanin, il problema del “trenin davanti ai finestrin” sembrava irrisolvibile. Gli abitanti, temendo di dover rinunciare alla vista sul romantico torrente Bisagnin, avevano alzato le barricate, i cartelli e, in qualche caso, anche le tapparelle.
Ma ecco la svolta geniale — o genovese, fate voi — del sindaco di Molassanin Buccin, di origini cinesi ma con la focaccia nel cuore, e della neo-sindaca della città Salisin, appena eletta con il motto “se non puoi evitare il treno, fagli spazio in camera”.
Dopo un consiglio comunale lampo (durato solo sei ore e mezza), è arrivata la decisione storica: la metro passerà direttamente dentro il palazzo.
Sì, avete capito bene. Niente più piloni, espropri o deviazioni: il treno farà comodamente tappa nella camera da letto dell’assessore Ferrantin che abita da quelle parti.
I residenti, inizialmente perplessi, si sono poi detti entusiasti: “Finalmente non dovrò più uscire di casa per andare a lavorare!”
Come compensazione, ogni condomino riceverà un abbonamento gratuito su tutte le tratte da Casin al Centrin, più una tenda antirumore offerta dal Comune (col logo ‘Io sto col trenin’).
Intanto a Genova, i 400 milioni di yen di finanziamento sono stati dichiarati ufficialmente “salvi” — o meglio Salvin. Lo stesso vice premier che ha espresso gioia insieme al suo ViceMinistro Rixin, ha commentato con un sorriso: “Quando c’è da bucare, noi non ci tiriamo mai indietro”.
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IL COMMENTO
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