
Secondo i dati del Centro Studi del MIMIT, il 70% dei consumatori basa la scelta del ristorante sulle recensioni online, e secondo l’Ufficio Studi di FIPE-Confcommercio, queste possono incidere fino al 30% sul fatturato di un locale. Ma nel 2024, ben l’8,6% delle recensioni pubblicate è risultato falso (dati TripAdvisor). Il 66% dei consumatori ha dichiarato di imbattersi regolarmente in recensioni inattendibili. Dall’analisi di questi dati nasce la proposta normativa italiana, contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle PMI.
La proposta normativa, attualmente incardinata presso il Senato, prevede misure concrete: dalla limitazione temporale per la pubblicazione delle recensioni (entro 15 giorni dalla fruizione del servizio), alla necessità di verificarne l’autenticità, fino al diritto per le imprese recensite di replicare e chiedere la rimozione di commenti ingannevoli o superati. Per la prima volta, si riconosce alle imprese un diritto all’oblio digitale e si vieta esplicitamente il commercio di recensioni.
Carlomaria Balzola, presidente di Fipe Confcommercio di Savona: "Nella nostra provincia il settore ristorazione è uno dei motori trainanti e bisogna fare in modo che le recensioni false o discreditanti possano essere ridotte, affinché diventino davvero strumento a servizio del cliente. Bisogna fare in modo e speriamo che il legislatore possa creare davvero un metodo per arrivare alla corretta identità, di chi scrive la recensione. Siamo di fronte a un passaggio decisivo per la credibilità del mercato digitale e per la tutela di migliaia di imprese, in particolare micro e piccole attività, che non possono difendersi da recensioni false o malevole. Il Governo ha avuto il merito di affrontare con coraggio un tema troppo a lungo ignorato. Ora è fondamentale non arretrare di fronte alle pressioni delle grandi piattaforme internazionali".
Dal Savonese arriva anche la testimonianza del ristoratore Riccardo Rebagliati, alla guida del Mosè di Celle oltre che delegato Fipe di zona: «Io rispondo a tutte le recensioni, trovo sia segno di rispetto per i clienti. Mi capita anche di smascherare false recensioni. Ritengo quindi che le recensioni debbano essere corredate dallo scontrino, dalle foto dei piatti, qualcosa che certifichi l’effettiva presenza della persona nei nostri locali, in modo da filtrare o contenuti e dare una fotografia reale a chi legge per informarsi».
La proposta italiana ha sollevato in questi mesi un ampio confronto con le istituzioni europee e i principali operatori digitali, da TripAdvisor a Trustpilot, che hanno espresso parere contrario. Per questo, FIPE - insieme ad HOTREC, l’associazione europea di riferimento per il turismo - hanno deciso di sostenere la proposta italiana attraverso contributi tecnici e la campagna “Stop Fake Reviews”, per ribadire l’urgenza di un quadro normativo più trasparente ed efficace.
L’auspicio è che il percorso parlamentare prosegua rapidamente, preservando l’impianto del provvedimento. "Serve una normativa chiara che tuteli sia i consumatori che gli esercenti, promuovendo una concorrenza basata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni", conclude Balzola.
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
 16° C
16° C LIVE
                                LIVE 
                             
						
 
						 
						 
						 
						 
                    
                
IL COMMENTO
- 
				
					
												
						Maurizio Rossi*
					 
						Mercoledì 29 Ottobre 2025
						
							 
 
- 
				
					
												
						Luigi Leone
					 
						Lunedì 27 Ottobre 2025
						
							 
 
leggi tutti i commentiLa Stampa in vendita: se il Nord Est si compra il Nord Ovest……e gli aeroporti
I conti Amt, le attese dei genovesi e la capacità di ascolto di Salis