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GENOVA - Proseguono le udienze in Tribunale a Genova per il crollo di ponte Morandi del 14 agosto 2018 in cui morirono 43 persone.

Nel corso dell'ultima udienza in Tribunale è stato rimarcato come alcuni prima della tragedia Autostrade per l'Italia aveva innalzato il massimale assicurativo sul ponte stesso già da alcuni anni al centro dell'attenzione per le sua condizioni. Un massimale alzato, sostengono gli inquirenti, perché la società era consapevole dei ritardi sui lavori di manutenzione e del rischio sempre più alto di situazioni gravi. Le stesse che poi si sono verificate alla vigilia di ferragosto di ormai tre anni e mezzo fa.

Sono 59 le persone imputate oltre alle due società: per l'accusa i vertici sapevano che il ponte aveva bisogno di lavori di rinforzo ma questi vennero rinviati per potere risparmiare e garantire maggiori dividendi ai soci.

"I fatti sono quelli conosciuti, un quadro agghiacciante di continue omissioni e controllo, uffici deputati che nemmeno sono stati istituiti. Sostanzialmente mancanze gravissime che sono durate per 50 anni, dall'inaugurazione al crollo" spiega l'avvocato dei cittadini e delle aziende del Comitato Zona Arancione ponte Morandi, Raffaele Caruso (Leggi qui).

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