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Il vice sindaco: "una volta che sarà in funzione il tunnel e che capito che sarà in grado di soddisfare il fabbisogno viabilistico, si possa ragionevolmente pensare di abbattere una parte significativa della Sopraelevata"
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Il dibattito sul futuro della Sopraelevata di Genova continua.  Questa mattina a causa di un grave episodio di cronaca nera gran parte strada è rimasta chiusa per ore con pesanti ripercussioni sul traffico cittadino. Il vice sindaco Pietro Piciocchi fa il punto della situazione sul tunnel subportuale e sull'infrastruttura che collega il centro al ponente della città.

Assessore, ha visto quello è successo questa mattina? 
"Di sicuro se fosse accaduto dentro il tunnel non avremmo assistito alla paralisi della circolazione. Il progetto è moderno e conforme sotto ogni aspetto alle prescrizioni del Codice della Strada perché prevede una doppia careggiata e soprattutto una corsia di emergenza. Oggi invece la Sopraelevata non ha una corsia emergenza e il risultato è che, per un banale incidente, si blocca la circolazione. Il tunnel sarà una infrastruttura importante e indispensabile nella prospettiva di semplificare la vita dei cittadini genovesi".

Tunnel subportuale a che punto siamo?
"I costi sono aumentati e su questo non ci sono dubbi. Inizialmente si era immaginata una cifra di 700 milioni, l'eccedenza sarà a carico di Società Autostrade che deve realizzare il tutto nell'ambito di un accordo con tutte  le amministrazioni del nostro Paese. Non sono preoccupato per la differenza, i denari potranno essere recuperati o con un finanziamento del Ministero o in alternativa con un pedaggio ma che non sarà sulla tratta del tunnel ma che andrà a distribuirsi e ripartirsi su tutta l'Italia. Le risorse si troveranno, quando i progetti sono significativi importanti e servono alla città le risorse si trovano".

Come immagina quella parte di Genova tra qualche anno?
"Come un’opera di connessione e integrazione tra delegazioni e quartieri diversi della città che oggi vivono a compartimenti stagni. E' un percorso, una suggestione (nella foto sotto) che inizia dal lungomare Canepa, e a breve prenderanno avvio lavori in questa strada, il grande parco che verrà realizzato intorno alla Lanterna dopodiché avremo un percorso ciclopedonale che arriverà passando per via Buozzi, per via Gramsci e Caricamento, via Turati e si ricollegherà con Corso Saffi sino al collegamento con Waterfront di Levante e poi Boccadasse. Quindi proprio una riconnessione tra zone della città e qui entra in gioco anche il tema del futuro della Sopraelevata...".

Ecco appunto cosa ne sarà della Sopraelevata?
"Intanto dico che è bello che ci siano dibattiti e discussioni, credo che sia stimolante che i genovesi possano interrogarsi con passione sul futuro della loro città. Sono dibattiti che fino a qualche anno fa ci saremmo sognati e che oggi possiamo fare. Chiaramente noi pensiamo che, una volta che sarà in funzione il tunnel e che capito che sarà in grado di soddisfare il fabbisogno viabilistico, si possa ragionevolmente pensare di abbattere una parte significativa della Sopraelevata per lasciare spazio a quella grande suggestione condivisa con Renzo Piano che ci sta sta accompagnando in questa nuova visione della città del futuro. Di sicuro non è pensabile abbattere la Sopraelevata fino a quando non sarà in funzione il tunnel con tutte le verifiche del caso fatte".