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Ogni giorno la lista di investimenti di pedoni e persone in bici è lunga, il Comune di Genova a tempo ha pubblicato il programma degli interventi per la sicurezza stradale
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GENOVA - Il tragico incidente dello scorso 6 giugno in via Buozzi a Genova ha spezzato la vita alla 64enne Claudia Amoroso investita da un camion mentre si muoveva a Genova in bicicletta. Ogni giorno la lista di investimenti di pedoni è lunga. Il Comune di Genova a tempo ha pubblicato il programma degli interventi per la sicurezza stradale. Nelle ultime ore si registra un grave investimento di una madre incinta con la sua figlia di 2 anni in corso Italia (leggi qui).

La Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) di Genova ha realizzato una mappa con gli interventi in corso tutti suddivisi tra nuovi semafori, potenziamento degli attraversamenti esistenti, nuovi attraversamenti e/o altri interventi sui marciapiedi.

Un analisi puntuale su ogni singolo intervento programmato. Il giudizio finale della Fiab è che "gli interventi fin qui deliberati se si escludono i semafori non limitano la velocità dei veicoli che sappiamo essere una delle prime cause d'incidente. La strada da fare per ridurre del 50% il numero di incidenti e vittime entro il 2030 è ancora lunga, ci vuole più coraggio" spiega Romolo Solari, presidente di Fiab Genova.

Per quanto riguarda le nuove semaforizzazioni di attraversamenti pedonali la Fiab gli ritiene come gli interventi più utili "per proteggere il pedone e rallentare la velocità dei veicoli a patto però che i tempi di attesa di chi vuole attraversare non siano infiniti". Il Comune ha previsto la realizzazione di tre attraversamenti rialzati in via sperimentale. Per la Fiab sono pochi ma attende di conoscere dove verranno collocati.

Per il presidente della Fiab bene l'aumento dell'illuminazione agli attraversamento ma "gli investimenti avvengono anche di giorno" mentre la realizzazione di tratti di marciapiede proteso sono "un intervento valido perché garantisce l'accorciamento della distanza di attraversamento pedonale da percorrere e l’abbattimento delle barriere architettoniche ma è necessario che sia molto più largo delle strisce pedonali perché auto parcheggiate nei suoi pressi o cassonetti dell’immondizia limiterebbero comunque la visuale del pedone e dell'automobilista che sopraggiunge. Lo spazio libero sul marciapiede proteso potrebbe essere utilizzato con elementi di arredo urbano quali fioriere, panchine o cicloposteggi che eviterebbero anche a qualche menefreghista di parcheggiarci lo scooter sopra".