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Fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto, proprio oggi ci sarebbe dovuta essere la giornata in suo ricordo, organizzata proprio dalla Comunità, che ha però deciso di rimandare a un altro giorno vista l'emergenza in Emilia Romagna
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GENOVA - "Sono passati 10 anni dalla morte di Don Gallo e a Genova la sua Comunità San Benedetto al Porto resiste, e tiene alti i propri valori". Così la rock star che ha fatto la storia della musica italiana Vasco Rossi ricorda Don Andrea Gallo, uno dei personaggi che più hanno segnato Genova nel secolo scorso uscendo di prepotenza dai confini della sua città. Il video sui suoi profili social. 
 
Di ideologie assolutamente partigiane e pacifiste, Don Gallo - o solo Andrea per molti -, dedicò tutta la sua vita agli emarginati, agli ultimi, accogliendo chiunque avesse bisogno nella sua Comunità di San Benedetto al Porto. Per questo motivo all'unanimità, dopo la sua morte nel 2013, gli è stata anche dedicata una piazza in uno dei quartieri difficili del centro storico genovese, da sempre testimone della sua instancabile attività di "prete di strada", come recita la targa qui affissa.
 
Il rapporto tra il cantante e i ragazzi della Comunità, e a sua volta con il sacerdote "degli ultimi", era nato prima dello storico concerto genovese, omaggio a Fabrizio De Andrè, quando Vasco si era presentato direttamente ai gradini della porta di San Benedetto del Porto.
 
 
"Sono sempre stato a favore e ho sempre appoggiato l'idea delle comunità aperte, che lasciano ogni giorno all'individuo la possibilità di scegliere se andare, o restare. E il non giudizio…che dà a chiunque e sempre la possibilità di riscatto". Un sacerdote scomodo, diviso tra la sua missione e l'impegno politico perché – come disse una volta - "solo la politica, quella vera, può lottare e vincere le ingiustizie". Fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto, proprio oggi ci sarebbe dovuta essere la giornata in suo ricordo, organizzata proprio dalla Comunità, che ha però deciso di rimandare a un altro giorno per rispetto nei confronti della tragedia che sta colpendo l'Emilia Romagna.
 
 
 "Don Gallo era speciale, la sua energia era contagiosa, aveva quella "genovesità" che crea ponti e non muri - continua Vasco -. Questo lo notai subito al primo giorno che c’incontrammo, e diventammo subito amici. Eravamo al Teatro Carlo Felice di Genova per una serata in onore di Fabrizio De André. Lui arrivò con gli invitati “d’onore” - i suoi ultimi - sparsi nelle prime file…Quella sera cantare “Amico Fragile” davanti anche a loro, per me è stata una cosa straordinaria".

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