
Sarà Paolo Macchi il nuovo presidente di Amiu scelto dall'amministrazione comunale. Commercialista con studio in via Fieschi, Macchi è una figura ben conosciuta negli ambienti della pubblica amministrazione genovese avendo lavorato per il Comune di Genova «alla valutazione della fattibilità e della convenienza della costituzione della Palazzo Ducale S.p.A., della privatizzazione dell’Azienda Trasporti Funebri, dell’Azienda Bagni e dell’Azienda Speciale Servizi Territoriali», oltre che alla trasformazione di Palazzo Ducale S.p.A. in Genova Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura. In passato si è inoltre già occupato di Amiu in veste di consulente. Pronti ad entrare nel Cda anche l'economista Maurizio Conti, figura vicina al Pd e a Silvia Salis al punto da contribuire a scriverle il programma di governoe Rossella D'Acqui attuale presidente dell'associazione Linea Condivisa.
La nomina di Macchi arriva in una fase particolarmente delicata per Amiu e per il Comune, mentre si attende la pubblicazione del bando regionale per la realizzazione dell’impianto di trattamento finale dei rifiuti. Un passaggio cruciale che potrebbe ridefinire il futuro del ciclo dei rifiuti in Liguria e, in particolare, nell’area metropolitana genovese.
Il bando partirà «con certezza entro la fine dell’anno» ha annunciato oggi il presidente della Regione Marco Bucci che ha spiegato che già «domani in giunta» verrà esaminata la manifestazione di interesse rivolta alle aziende per la costruzione di un impianto di termovalorizzazione o di waste to chemical. Un passaggio che segna un’accelerazione nell’iter del progetto.
La giunta guidata da Silvia Salis, finora, non si è pronunciata pubblicamente sulle possibili scelte legate all’impianto, preferendo attendere i contenuti del bando regionale. Il bando, dovrebbe prevedere che le offerte delle aziende interessate a costruire il nuovo polo siano accompagnate dalla disponibilità formale di un Comune ad accoglierlo. Una disponibilità che, almeno fino a oggi, nessuna amministrazione ha dichiarato apertamente ma dopo le parole di Bucci è possibile che qualcosa si sia sbloccato.
Nel caso in cui la Regione richiedesse un impianto con una capacità non superiore alle 240 mila tonnellate annue di rifiuti, potrebbe rientrare tra le ipotesi anche Genova, con il sito di Scarpino. Un’eventualità che però si annuncia complessa: un sì al termovalorizzatore a Scarpino aprirebbe un delicato fronte politico all’interno della stessa coalizione di centrosinistra che sostiene l’amministrazione comunale, dove il tema continua a suscitare perplessità e dissensi.
In questo scenario, il nuovo presidente di Amiu si troverà ad affrontare una fase decisiva, tra scelte strategiche, pressioni politiche e la necessità di garantire un sistema di gestione dei rifiuti efficiente e sostenibile.
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