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In attesa della ripresa dei lavori approvato dalla giunta comunale, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Mascia, lo schema di convenzione tra il Comune di Genova e il Raggruppamento temporaneo di imprese per la realizzazione di opere a fruizione pubblica
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GENOVA - Un museo, una terrazza panoramica e opere di arredo urbano per la banchina. Via libera da parte della giunta del Comune di Genova alla realizzazioni di opere per il pubblico all'interno dell'ex silos granario. La proposta lanciata dall'assessore all'Urbanistica Mario Mascia ha trovato l'accordo tra Comune e il raggruppamento temporaneo di imprese-Rti, composto dalla capofila Vitali spa e Roncello capital srl, per il recupero e valorizzazione dell’edificio di calata Santa Limbania, nell'area del Porto Antico.

Lavori e spese saranno in capo al raggruppamento di imprese che si occuperà anche di realizzare le opere di allestimento e di arredo urbano superficiale della banchina a sud nel nuovo complesso, messa a disposizione e consegnata dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale una volta completate e collaudate le opere di realizzazione della stessa. Il progetto di riqualificare e trasformare l'ex silos granario in uno spazio fruibile dalla città, con servizi e attività imprenditoriali, è sicuramente ambizioso e, come tutte le grandi sfide per lo sviluppo della città, comporta un un percorso articolato sì ma soprattutto avvincente, che su input del sindaco Bucci stiamo portando avanti per restituire ai genovesi e ai tantissimi visitatori, con particolare riguardo ai flussi di croceristi, un immobile da tempi ormai immemorabili abbandonato e senza un perché. Con la convenzione approvata, si stabiliscono precisi impegni connessi all’attuazione del progetto di recupero e valorizzazione dell’edificio. In particolare, l’impegno del Raggruppamento temporaneo di imprese a realizzare, a propria cura e spese, opere di fruibilità pubblica, al piano terra del corpo centrale dell’edificio. Inoltre, la realizzazione di uno spazio museale, espositivo, didattico, congressuale al piano interrato, e infine una terrazza pubblica al sesto piano, raggiungibile con sistemi di risalita dedicati".

I LAVORI - I lavori di riqualificazione dell'ex silos abbandonato da anni sarebbero dovuti partire nell'autunno del 2021 poi slittato all'inizio del 2022. Una serie di ritardi e poi tutto di nuovo fermo a causa della presenza di un rio che passa proprio sotto all'edificio. Inizialmente le opere di demolizione e ricostruzione si sarebbero dovute completare in un primo momento nel 2023, poi tutto slittato almeno di un anno. Il progetto per l'area di 45mila metri quadri prevede un terminal crociere, un hotel 4 stelle; residenze per studenti e spazi dove poter studiare e ancora una piscina e spazi dedicati al servizio del terminal crociere. Un investimento complessivo da 130 milioni di euro (leggi qui)

La presenza del rio ha però rallentato i lavori. Per chi percorre la Sopraelevata di Genova in direzione Levante è ben visibile il cartellone dei lavori che copre l'intera facciata. Il sindaco di Genova Marco Bucci a Primocanale durante un Terrazza Incontra in estate ha spiegato la situazione: "La legge su questi rii non permette di costruire né sopra né accanto. Si tratta di rii che sono lì da cento anni ma vanno trattati in determinati modi. C'è dunque una incompatibilità tra progetto iniziale e quelle che sono le protezioni idrogeologiche di questi rii che sono a 30 metri dall'acqua" (Guarda qui). 

Dunque in corso la riprogettazione. Nel mentre nel corso dell'ultimo comitato di gestione del 2022 l'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale ha approvato il rilascio della concessione a favore della società A.O.C. Antipollution Operative Center Srl su un’area complessiva di circa 14 mila metri quadrati presso Calata Olii Minerali del porto che dovrebbero permettere di liberare gli spazi necessari per i progetti di riqualificazione della darsena, dell'Hennebique e di Ponte dei Mille lato Levante.

LA STORIA DELL'HENNEBIQUE - Primo edificio in Italia ad essere stato costruito, tra il 1899 e il 1901 utilizzando il brevetto del calcestruzzo armato a vista, il complesso ha attraversato intonso più di cento anni di storia, marcando a fuoco vivo la tradizione genovese. Un’innovazione edile straordinaria per l’epoca che venne applicata, a sua volta, da Francois Hennebique, da cui, non a caso, l’edificio riprende il nome. Inizialmente dedicati ad accogliere i grandi scali europei, i silos Hennebique sono stati per lungo tempo il volto e i profili dell’importante adeguamento tecnologico e infrastrutturale che, a fine ‘800, ha travolto il contesto storico-culturale genovese.

L’impianto, fu pensato fin dal principio come un vero e proprio automa industriale capace di “ingerire” ed insaccare quantitativi massicci di granaglie. Non da ultimo, il collegamento diretto con due binari ferroviari permetteva un rapido trasferimento della merce e sigillava l’indispensabile collegamento terra-mare. Una struttura altamente performante che nel 21° secolo tornerà a operare a pieno ritmo rispondendo alle esigenze della Genova dei giorni nostri conservando intatto il proprio fascino, sia per l’imponenza della struttura sia per la bellezza liberty dei particolari, e ridisegnando un’altra parte importante del fronte mare. Un contributo allo sviluppo turistico di Genova e un biglietto da visita per la Città.

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