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Il presidente di Ascom Odone aggiunge: "Quello che noi possiamo fare è spingere perchè i partiti mettano al governo candidati liguri di peso che possano lavorare per risolvere i problemi della Liguria"
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GENOVA - "La situazione è disastrosa, i candidati liguri si diano da fare: la Liguria ha pagato già troppo". Così Paolo Odone, presidente di Ascom Confcommercio si è rivolto alla politica regionale a neanche un mese alle elezioni politiche. 

Caro gas, bollette e vita: si prospetta un autunno difficili per le piccole, grandi imprese ma anche per i singoli cittadini. "Sono problemi mondiali che dipendono dalla guerra, dall'egoismo, sono situazioni fuori controllo - continua Odone -: questi problemi toccano sia la piccola attività che la grande industria. Si sta fermando il mondo, è il momento che tutti si diano da fare per terminare la guerra, una delle cause principali di questa situazione. È incredibile pensare nel 22esimo secolo siamo in mezzo a questa crudele battaglia".

Elezioni politiche, al via la campagna elettorale: tutti i candidati - LA LISTA

E in vista delle elezioni politiche 2022 datate 25 settembre, la politica torna al centro. La Liguria deve chiedere con forza soluzioni per il territorio, spiega il presidente dell'Aeroporto di Genova. "Come associazione ci stiamo già lavorando. Il Porto che si sviluppa, la diga, le infrastrutture, bisogna far si, già in campagna elettorale, che il Governo capisca che Genova e la Liguria vivono e muoiono di infrastrutture. Serve per la città una centralità straordinaria". 

"Una delle cose che chiediamo alla politica è l'attenzione nei confronti del capoluogo ligure dal punto di vista delle infrastrutture - conclude -, quella del gas è una cosa che dovremo sopportare per sei mesi, forse più, ma serve che il Governo intervenga. Ci daremo da fare anche noi come Confcommercio. Quello che serve però è che partano i grandi progetti di Genova che creano lavoro, che già sono in ballo, sperando in un'altra grande trattativa quella di Msc-Ita. Bisogna agire tempestivamente su tutti i costi che ci sono, il Governo deve prevedere dei ristori".

E proprio nell'ambito delle imprese del territorio ligure, Associazioni del Tavolo della Piccola Impresa (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Coldiretti) esprimono grande preoccupazione per la crisi di Ansaldo Energia. Le cause di questa grave situazione, secondo le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti della società, sarebbero dovute alla guerra che ha fermato i nuovi investimenti già previsti nel gas ed ha causato un aumento insostenibile delle materie prime e dell’energia.

"Quel che è certo è che il fallimento di Ansaldo Energia sarebbe un colpo mortale, l'ennesimo, per Genova ma anche per l'Italia. Infatti l'azienda ha 1700 dipendenti a Genova e Provincia e circa altri 4000 se si pensa all’indotto che crea. L'azienda ha grandi professionalità e una assoluta eccellenza nel panorama mondiale. In un momento in cui la transizione energetica è al centro degli interessi mondiali il nostro Paese non può ritardare il proprio impegno diretto.
Ricordiamo anche che la Storia di Ansaldo è la storia stessa della transizione energetica".

"Siamo vicini alle elezioni politiche – prosegue la nota del Tavolo – ed è indispensabile che tutti i partiti assicurino il massimo impegno per salvare Ansaldo Energia e dare prospettive future ad una azienda storica del nostro territorio e per salvaguardare il lavoro di migliaia di dipendenti. Questo è quello che chiediamo con forza per la nostra città e per il nostro paese. Siamo certi che il nostro appello, come rappresentanti delle imprese che costituiscono il tessuto economico della città, non potrà rimanere inascoltato e siamo quindi disponibili ad un confronto".

 

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