GENOVA - È partita ufficialmente la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. "Ci sono tutti presupposti per raggiungere il 3% nazionale". Così Giovanni Toti il giorno della deposizione delle liste ai microfoni di Primocanale ha fatto il punto della situazione a circa un mese dal giorno del voto.
"La coalizione ha saputo riunificarsi anche anche con tutte le sfumature diverse, noi siamo stai i più draghiani di questa legislatura. La nostra coalizione in Liguria è certamente un modello per la coalizione nazionale - svela il leader di Italia al Centro -. Ogni partito dovrà fare la sua parte: il nostro obbiettivo è ora quello di dare una casa a tutti quei moderati, liberali, riformisti, una casa per quelli che non la avevano più nel centrodestra oppure c'era, ma era sfitta, talvolta troppo chiusa. Una nuova casa che mette insieme anche in uno sforzo di collaborazione partiti diversi come Italia al Centro, Noi con l'Italia, l'Udc e l'amico sindaco Brugnaro in un unico movimento che supera quella parcellizzazione dei moderati in un unico movimento, che vuole dare casa a tutti con un programma serio all'interno di una coalizione che può vincere".
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"Chi oggi parla di terzo polo oggi e di strada alternativa, non tiene conto della legge elettorale ma neanche della variopinta riunione che si è creata sotto quell'insegna. Tra Calenda e Renzi credo che le parole che non sono volate sono state dimenticate per distrazione, dalle accuse di essere foraggiati da soldi stranieri, di incapacità e arroganza, non credo sia quello il linguaggio e lo spazio dei moderati, però possono aiutarci a dare più equilibrio come già accade in Liguria a tutta la coalizione". Lavoro, famiglia e scuola, questi i tre temi al centro del programma della lista 'Noi moderati' (LEGGI QUI).
E sulla situazione in Liguria? "Sono blindati, vanno conquistati con la fiducia degli elettori. Nulla è scontato: gli elettori devono andare a votare ed è questa la sfida. Chiunque abbia inventata questa legge elettorale chiusa e intersecata... credo sia una perversione più che un fenomeno politico". Conclude Toti.
IL COMMENTO
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