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Il primo sabato dei saldi, il 2 luglio, e il secondo, il 9, i posteggi gestiti da Genova Parcheggi si potranno usare senza dover pagare
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GENOVA - Manca pochissimo all'inizio dei saldi in Liguria. Per chi vuole rinnovare l'armadio o per chi è in cerca di un'occasione vantaggiosa per acquistare a buon prezzo la borsa adocchiata qualche mese prima ma troppo costosa, è il momento perfetto. Dal due luglio al 16 agosto, i negozi si tingeranno di rosso e giallo con abiti e accessori scontatissimi per 45 di shopping con un occhio di riguardo verso il portafoglio.

L'attesa dei negozianti è piena di ottimismo, spiega a Primocanale Manuela Carena, vice presidente di Federmoda Confcommercio Genova. "Il trend degli ultimi due mesi è positivo, gli acquisti si sono un po' rinvigoriti dopo un inverno abbastanza duro. Per ora aspettiamo ancora i dati di giugno ma quelli di maggio mostrano un aumento del 5,6% che ci fa ben sperare".

"Teniamo ancora come tessuto commerciale ma la situazione è comunque grave - continua Carena -. Non siamo ancora usciti dalla pandemia, i costi dell'energia sono aumentati e le date dei saldi sono ancora sbagliate. Nonostante questi aumenti, che sono avvenuti in ogni passaggio della filiera, noi commercianti non abbiamo ancora fatto ricadere questi aumenti sul cliente ma iniziare i saldi in piena stagione non è davvero il massimo. Noi però ci siamo, e invitiamo i genovesi a scegliere il piccolo negozio di vicinato per trovare l'occasione".

E proprio Confcommercio ha voluto onorare una tradizione che risulta un grande alleato nell'invogliare i genovesi a girare per negozi e comprare, i parcheggi gratis durante il weekend. Il primo sabato dei saldi, il 2 luglio, e il secondo, il 9, i posteggi gestiti da Genova Parcheggi si potranno usare senza dover pagare: "Anche quest'anno abbiamo voluto chiedere questa concessione che il Comune di Genova ci ha voluto dare - conclude Carena -. È una facilitazione per tutti, sia per noi che per i genovesi che vogliono venire in centro città a comprare qualcosa". 

Come ogni anno il Codacons scrive una lista di consigli per chi vuole buttarsi nel mondo degli sconti senza rimanere fregati. Si parte dal conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. è improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

Girare: nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

Consigli per gli acquisti: cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

Negozi e vetrine: non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. la merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

Prova dei capi: non c’è l’obbligo. è rimesso alla discrezionalità del negoziante. il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

Pagamenti: nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

Fregature: se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.

 

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