Frotte di turisti che arrivano, scivolano in paese come la lava di un vulcano, chi in auto, chi a piedi, la maggior parte con bus e soprattutto traghetti, da cui sbarcano centinaia di persone ogni giorno, che arrivano a qualche migliaio quando ci sono navi da crociera in rada a Portofino e battelli che arrivano da altre navi da crociera a Genova.
Qual è il confine tra turismo sano ed eccessivo?
Portofino per qualcuno rischia di scoppiare di turismo. Dov’è il confine tra il turismo (tra virgolette) sano, quello che porta indotto e ricchezza, e quello eccessivo, che diventa un accalcarsi, gomito a gomito, con tanto di divieti di fermata in certi punti per non bloccare tutto? Ci si interroga dopo le ultime invasioni nei recenti ponti, e visto che negli ultimi anni la Liguria prende sempre più campo nelle destinazioni di molti.
Iniziamo un’inchiesta per sentire diverse voci del paese, dai residenti (quei pochi che restano) ai ristoratori e a uno dei pochi negozianti titolari che troviamo e che sono “sfuggiti” (per ora) ai grandi marchi internazionali del lusso. E ovviamente il sindaco. Partiamo con Mauro Evangelista, storico Ristoratore (da oltre cinquant’anni) nella calata.

"Il Comune ci mette in un recinto ma il problema resta"
"Succede che siamo invasi da queste flotte di turisti e non ce la facciamo, poi abbiamo il problema che il Comune ci mette in un recinto, ma non possiamo essere solo noi il problema, il problema è che ne sbarcano veramente tanti, oltretutto non abbiamo neanche tanti servizi per queste persone che arrivano, poi tutti insieme non ce la facciamo veramente”.
Alcuni suoi colleghi a Portofino hanno detto che arrivano troppi croceristi sia da Portofino sia da Genova, arrivano a centinaia e centinaia e si blocca tutto.
“Ieri non c'erano navi a Portofino, né a Santa Margherita né a Rapallo, ieri eravamo invasi dai turisti”
Ma che soluzione intravede?
"Se avessi una bacchetta magica, anche il sindaco di Portofino, risolverebbe il problema, non è così facile".
Lei cosa vede dal suo bar e ristorante quando c'è questo assalto?
“Non vedo nulla, prendo tanti scapaccioni, prendo tanti spintoni che la metà basta, a fine serata siamo distrutti dagli scapaccioni, dagli schiaffi, ma non voluti chiaramente, perché la gente quando va in vacanza va in giro con il telefonino e chiaramente fotografa tutto quello e non guarda quello che c'è davanti. Noi usciamo con dei piatti, con dei bicchieri e tante volte ce lo buttano addosso".
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Elezioni a Genova: l’effetto Salis, le periferie e la campagna di Piciocchi
79 anni dalla nascita della Repubblica: tra memoria storica e sfide dei referendum di oggi