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GENOVA - Tornano sotto la luce dei riflettori, dopo almeno due anni, i problemi di traffico che affliggono la bassa val Polcevera, in particolare i cittadini di Trasta. 

La denuncia arriva dopo anni di problemi di viabilità nella zona, spesso bloccata nelle ore di punta dal passaggio di automobilisti e camionisti che, per evitare ingorghi, si trovano quasi costretti a commettere infrazioni pericolose "solo per poter tornare a casa ad un orario decente". 

I problemi maggiori nascono all'incrocio tra via Ugo Polonio e via al Ponte di Teglia, una lunga strada a doppio senso che costeggia il Polcevera, uno delle principali "entrate" alla frazione e di via Trasta. Per chi arriva da Sampierdarena e Rivarolo si passa il ponte che da via Perlasca porta in via Polonio e si deve continuare verso Pontedecimo per diversi chilometri prima di poter girare (in modo lecito) e tornare verso Trasta.

Un minimo di due chilometri in più per ogni viaggio da ponente verso Trasta, con una media, su una base di un viaggio al giorno per sei giorni alla settimana e il costo della benzina (arrotondato a 2 euro al litro), che tradotti sono circa 30 euro in più alla settimana. 

Questo perchè in questo momento non è funzionante la rotatoria di via Polonio in Val Polcevera, nata durante l'emergenza viabilità causata dal crollo di ponte Morandi e poi rimossa diverse volte per alleggerire il traffico. In settimana si attende un sopralluogo per capire come re-installarla. 

La rotonda era stata infatti richiesta dagli stessi cittadini di Trasta ma aveva, allo stesso tempo, creato molte polemiche in quanto per alcuni automobilisti causerebbe una strozzatura alla viabilità rallentando la marcia. Ma per i residenti di Trasta si tratterebbe di una soluzione necessaria per permettere di svoltare verso la propria zona abitativa evitando dunque di allungare la strada. 

"Lasciando perdere il discorso tempo, che comunque non è poco importante, pensate anche alla benzina con i suoi prezzi folli. È possibile che per arrivare a casa devo macinare chilometri e chilometri in più quando la via che dovrei imboccare è a una decina di metri?" racconta Carlo Bozzarelli, del comitato di Trasta e residente da 12 anni della zona. Proprio lui, insieme ad altri residenti, sta realizzando una raccolta firme per far installare un nuovo semaforo che possa cambiare la situazione.

Oltre al ripristino della rotonda la richiesta è quindi quella di un nuovo impianto semaforico, da posizionare in due punti così da evitare gli ingorghi. "Non mi sembra di chiedere tanto, semplicemente un nuovo semaforo, una modifica. Ce ne sono tanti che non servono praticamente a nulla o perlomeno servono poche persone, qui parliamo di centinaia di residenti che ne gioverebbero". Il semaforo potrebbe porre fine all'ingorgo che si crea ogni giorno intorno alle 8 del mattino e poi di nuovo alla sera, verso le 18.

Un mix terribile tra chi commette un'infrazione e mentre viaggia per via Polonio imbocca l'incrocio a imbuto di Trasta e lo attraversa per ri-immettersi sulla stessa via nella direzione opposta, bloccando chi arriva da via Trasta e chi, allo stesso modo, arriva da via Ponte di Teglia e, per evitare chilometri e chilometri in più, infrange la linea continua tagliando la strada a chi arriva da via Polonio. "Per non parlare dei camion delle grosse aziende che ci sono qui, che per uscire dall'incrocio bloccano la strada" spiega il residente.

"Non possono né entrare né uscire senza semaforo. Ci sono semafori spenti da tutte le parte. È un disagio non da poco e siamo stanchi"

attacca Carlo.

Intanto in tutta la ValPolcevera si lotta per far sì che via Perlasca e via 30 Giugno, le due arterie che costeggiano il Polcevera da Sampierdarena a Bolzaneto, tornino a senso unico. 

Entrambe le strade, infatti, sono diventate a doppio senso dopo il crollo del Ponte Morandi, ma la mobilità originaria, che prevedeva che via Perlasca si percorresse a salire verso la Valpolcevera e via 30 Giugno a scendere verso Sampierdarena, non è mai stata ripristinata nonostante, ormai, "l'emergenza viabilità" sia stata superata. Anche questo andrebbe a incidere sulla vita quotidiana dei residenti di Trasta.

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GENOVA - Saranno 319 tra Genova e provincia i contenitori per la raccolta differenziata dei vestiti, dove si potranno gettare non solo vecchi indumenti ma anche scarpe e borse: sarà poi compito dell'associazione Humana People to People Italia, a cui Comune e Amiu hanno affidato la raccolta, destinarli al riciclo, al riutilizzo o al recupero energetico. Humana è già attiva sul territorio genovese grazie allo store Humana Vintage in via San Vincenzo, inaugurato lo scorso luglio, dove vengono venduti vestiti realizzati appunto in stile vintage utilizzando capi riciclati.

Uno dei 219 contenitori che verranno posizionati a Genova è stato inaugurato in piazza Paolo da Novi per presentare il servizio. Il bidone è arancione ed è caratterizzato dal disegno di un cuore affianco ad una maglietta. Nell'ultimo mese sono già stati posizionati numerosi bidoni nei comuni di Cogoleto, Arenzano, Ceranesi, Campomorone, Mignanego, Serra Riccò, Busalla, Ronco Scrivia, Isola del Cantone, Propata, Rondanina, Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Rovegno, Sant’Olcese, Montoggio, Tiglieto, Mele, Davagna e Recco. 

L’installazione dei contenitori proseguirà nelle prossime settimane nei diversi quartieri di Genova e nei rimanenti comuni del Genovesato dove AMIU svolge i suoi servizi ambientali. 

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GENOVA - Hai sempre desiderato di fare il giornalista? O il videomaker? Ti piacerebbe scoprire come si scrivono gli articoli? Ti incuriosisce il mondo della comunicazione? Oppure "te la cavi bene" su Instagram?

Allora, se stai frequentando il terzo, quarto o quinto anno di una scuola secondaria di secondo grado, devi assolutamente candidarti per questo progetto di Pcto, promosso da Primocanale, in occasione di Orientamenti. Potrai far parte della redazione di Primocanale che per tre giorni, dal 15 al 17 novembre, si trasformerà in Orientamenti News e racconterà, anche attraverso i tuoi occhi, il salone. Avrai la possibilità di scoprire come nasce una trasmissione televisiva, come funziona una diretta, come una notizia possa essere declinata per tutte le diverse piattaforme che la principale emittente locale della Liguria ogni giorno cura. Il progetto, già portato avanti con successo nel 2018 e nel 2019, ha permesso a molti giovani di trovare la propria strada in questo settore, tra chi ha deciso di intraprendere un percorso di studi nell'ambito della comunicazione o nel cinema a chi invece è diventato conduttore radiofonico, montatore, cameramen. E chi invece ha scelto tutt'altro, ma ritenendo comunque questa esperienza un'occasione per arricchire il proprio bagaglio di esperienze. 

Genova, il festival Orientamenti torna a Genova dal 15 al 17 novembre - LEGGI QUI

Stiamo cercando 6 studenti che abbiano soprattutto passione e voglia di mettersi in gioco in uno o più dei seguenti ruoli: collaboratore giornalistico, videomaker, fotografo, montatore, grafico, social media manager. Verranno affiancati dai giovani della redazione di Primocanale che faranno da tutor e potranno permettere loro di realizzare servizi, andare in diretta, creare contenuti sui nostri social. 

GENOVA - Venivano derubate le autobotti con il gasolio in transito sulla autostrada A12 che si fermavano presso una località del Tigullio, nel genovese, e parte del carico veniva trasferita in modo illecito su altri mezzi di proprietà di alcune persone che sono state scoperte dalla Guardia di Finanza e denunciate per furto e sottrazione illecita di gasolio.

È l'esito di una operazione chiamata Fuel Rush e condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Genova con la direzione della Procura della Repubblica di Genova. Quattro persone al momento sono state denunciate. È emerso un traffico illecito di almeno 20mila litri di gasolio che veniva rivenduto a prezzi più bassi di quelli di mercato a ignari consumatori finali. I furti sono avvenuti ai danni di alcune società di trasporti e di logistica in varie regioni, tra cui Toscana e Campania.

Due dei destinatari del provvedimento dell'Autorità Giudiziaria, titolari di società di commercio al dettaglio di carburante nonché di riparazioni meccaniche di autoveicoli con sedi nel Tigullio, attraverso l'ausilio di altri "collaboratori", accoglievano, presso degli appositi spazi non autorizzati allo stoccaggio di carburante, mezzi pesanti, in transito lungo le tratte liguri e toscane dell' autostrada A12 hanno spiegato i finanzieri.

Da queste autobotti venivano "sottratti" illecitamente, e quindi con il corrispettivo di cifre più vantaggiose di quelle di mercato, importanti quantitativi di gasolio, con strumenti appositamente predisposti, e poi destinati ad un distributore di proprietà di uno dei soggetti coinvolti nello schema criminoso per la successiva rivendita agli ignari consumatori finali. Sono stati sequestrati gli spazi adibiti a deposito, le autobotti e i mezzi utilizzati per trasferire il gasolio rubato.