GENOVA - Dopo una "pazza" primavera dove prima c'è stato un anticipo d'estate in cui prima le temperature ad aprile sono arrivate anche sopra i 30 gradi e poi è tornata la neve, un giugno decisamente piovoso e poi l'esplosione del caldo che ha portato afa e mari tropicali, nel weekend di Ferragosto la Liguria si è trovata la sua prima allerta meteo dell'estate, in cui piogge e fulmini hanno colpito un po' tutto il territorio. Difficile capire quale sarà il trend per i prossimi giorni, in cui i gradi sul termometro daranno un po' di sollievo a chi soffre il caldo, ma soprattutto cosa ci aspetterà nei mesi a venire. La meteorologia è una scienza probabilistica ed è complesso già studiare i fenomeni atmosferici dei prossimi tre giorni sulla Liguria. Quello che però è certo, è che in Liguria fare le previsioni del tempo è ancora più complicato. A spiegare perché a Primocanale è Federico Grasso di Arpal, che illustra come la posizione della nostra regione sia spesso causa di perturbazioni intense e imprevedibili.
"C'è un sistema atmosferico che si chiama Genova Low che viene studiato in tutto il mondo ed è proprio tipico di come è fatta la nostra regione, per la sua posizione all'interno del Mar Mediterraneo, a nord, con alle spalle la sua catena montuosa che la abbraccia e l'esposizione ai venti"
Questa particolarità morfologica provoca una depressione ligure: a seguito dell'ingresso nel Mar Mediterraneo di aria umida nord-atlantica in arrivo dalla Francia e diretta verso sud, l'aria va a impattare sulle alte montagne della Corsica nord-occidentale, innescando la risposta di venti di libeccio freschi e umidi che risalgono fino al golfo ligure, dove impattano con la dorsale appenninica situata nelle immediate vicinanze del mare. E così si creano lunghe giornate di nuvole e pioggia che influenzano il meteo anche delle regioni vicine.
"L'aumento delle temperature globali fornisce più energia a tutto il sistema e siccome questa energia prima o poi da qualche parte si deve sfogare, è lecito attendersi un aumento nel numero e dell'intensità dei fenomeni. Questi fenomeni però ci sono sempre stati, storicamente noi abbiamo notizia di alluvioni lampo che si verificano in Liguria fin dall'antichità e questo è proprio dovuto a dove siamo e a come è fatta l'orografia del nostro territorio"
Anche per questo motivo le allerte idrogeologiche non vanno mai sottovalutate. Il monito di Arpal arriva ancora una volta a chi lamenta la diramazione delle allerte quando poi "non piove". Si tratta spesso di perturbazioni imprevedibili, molto intense, che colpiscono autorigenerandosi porzioni specifiche del territorio e lo sanno bene i territori che negli anni hanno dovuto fare i conti dei danni, tra frane, mareggiate, alluvioni.
"L'allerta significa che qualora dovesse iniziare a piovere quella pioggia potrebbe produrre degli effetti al suolo tali da poter essere pericolosi, l'allerta è meteo-idrologica e l'idrologia è proprio la parte che studia gli effetti dell'acqua una volta che tocca il suolo"
IL COMMENTO
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