Si riempie di dettagli il processo a Giovanni Antonio Rasero, il broker marittimo di 29 anni, accusato di omicidio volontario pluriaggravato del piccolo Alessandro, di 8 mesi, figlio dell'ex compagna Katerina Mathas. E' emerso infatti che nel monolocale di Nervi, dove la notte del 15 marzo venne seviziato e ucciso il bimbo, c'erano molte tracce di cocaina e di sostanze per tagliare droga, oltre a 21 tracce biologiche, trovate in varie zone dell'appartamento. A testimoniare ciò Daniela Campasso, dirigente del Gabinetto regionale di polizia scientifica. Nell'udienza, in cui hanno testimoniato anche gli agenti della squadra mobile, sono stati ricostruiti gli spostamenti e il traffico telefonico dei due. I legali dell'imputato avrebbero chiesto la scarcerazione, negatagli. Rasero, infatti, non avrebbe rielaborato criticamente quanto successo quella notte, perché sempre dichiaratosi innocente e per questo, secondo la Corte, restano in piedi i gravi indizi di colpevolezza, come aveva scritto il gip Roberta Bossi. Il processo proseguirà il prossimo 18 ottobre.
Cronaca
Omicidio Nervi, droga in appartamento
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