cronaca

Confermate le due condanne a 3 anni per i due aretini
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  La Quarta sezione penale della Corte di Cassazione è stata chiamata il 7 ottobre (LEGGI QUI) a decidere sulla sentenza della Corte d'appello di Firenze, che nel processo bis, ha condannato a 3 anni di reclusione per tentata violenza sessuale i due giovani toscani, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni nel caso della morte di Martina Rossi, studentessa genovese precipitata il 3 agosto del 2011 dal balcone di un hotel a Palma di Maiorca.


"Dovremmo essere arrivati alla fine, si spera. In passato c'è stata una catena di errori, di conteggi sbagliati. E la controparte si è presa tanto tempo, troppo": Aveva detto Bruno Rossi in Cassazione con la moglie Franca attende l'udienza del processo ad inizio ottobre.


Confermate le due condanne a 3 anni per tentato stupro per i due aretini: "L’unica verità processuale che risulta trovare conferma nella valutazione dei molteplici indizi esaminati risulta essere quello del tentativo di violenza sessuale." Scrivono i giudici della Quarta sezione penale della Corte di Cassazione.


"I giudici del rinvio hanno ritenuto certa la compresenza di Albertoni e Vanneschi all’interno della stanza 609 quando Martina precipitò dal balcone così come si sono illustrati i motivi di ordine logico in base ai quali è stato escluso che Vanneschi stesse dormendo, ed è stata ravvisata la natura sessuale dell’aggressione ai danni di Martina. Il fatto che anche Vanneschi fosse coinvolto nel tentativo di violenza sessuale con un ruolo quanto meno agevolativo è stato chiarito dalla Corte fiorentina attraverso un ampio ragionamento, che parte da elementi deduttivi riferiti ai momenti in cui Martina si trovava nella stanza 609, alla presenza di entrambi” gli imputati “e fino al momento della sua caduta dal balcone di quella stanza” si legge nelle motivazioni." Scrivono nelle motivazioni.


"Del pari si è avuto modo di ricordare in che modo sia Albertoni che Vanneschi cercassero, fin dalla prima fase delle indagini, di inquinare il quadro probatorio, concordando con gli altri due occupanti della stanza 609 una versione di comodo - sottolineano i giudici della Cassazione- Martina, dopo essere salita nella stanza 609 con un paio di pantaloncini corti, precipitò dal sesto piano senza i pantaloncini ma solo con le mutandine. Le compagne di stanza di Martina riferiscono entrambe che la ragazza salì verso la stanza 609 indossando un paio di pantaloncini corti e una maglietta, mentre quando precipitò dal sesto piano non indossava più i pantaloncini e aveva indosso solo gli slip, oltre una maglietta".


"Non vi sono elementi di sorta per poter accreditare la tesi del consumo di stupefacenti da parte di Martina assieme ad Albertoni, ricavata dalle asserzioni dello stesso imputato, una tesi che oltre a collidere con il dato oggettivo dei risultati negativi degli esami di laboratorio viene fondata su fragili basi deduttive." Queste le parole nelle pagine finali.